von mas 16.01.2025 11:45 Uhr

Tantissimi i pellegrini a San Romedio

Migliaia i pellegrini saliti al santuario – dopo i novecento partiti  da Sanzeno l’altra notte  – per le tre Messe di ieri (la Solenne concelebrata dall’Arcivescovo Lauro)  e per consumare il tradizionale pasto del pellegrino, a base di trippa.  Peccato (direbbe l’amico e collaboratore Maurizio Riz) per l’assenza dei Sindaci, mentre erano invece presenti alcuni rappresentanti del governo italiano con la fascia tricolore

Foto Diocesi Trento

Giornata solenne, giornata di fede e  di passi in pellegrinaggio, giornate di festa e di tradizione: tutto questo è molto altro è stata la ricorrenza di San Romedio al “suo” Santuario.   Migliaia i pellegrini saliti al santuario – dopo i novecento in cammino l’altra notte partendo da Sanzeno – per le tre Messe di ieri  e per consumare il tradizionale pasto del pellegrino a base di trippa

Ad aprire la liturgia eucaristica più solenne, concelebrata dai parroci delle valli del Noce e animata dal coro parrocchiale di Tassullo, il saluto del priore del santuario e parroco di Sanzeno padre Bortolino Maistrelli che ha ricordato lo stretto legame di Romedio con i martiri d’Anaunia Sisinio, Martirio ed Alessandro.

Nell’omelia, il Vescovo  Lauro ha descritto i tratti della speranza, al centro anche del Giubileo. “La speranza non è ottimismo, non è fuga dal presente, non ha a che fare solo con il futuro ma si confronta con il passato. La speranza ha bisogno di fare memoria”.  Quanto alla speranza cristiana, per don Lauro “si fonda – ha detto commentando la lettura liturgica di San Paolo – su quell’elemento straordinario che è stato il morire di Gesù che ci ha messo a disposizione la potenza della Risurrezione dove abbiamo visto l’amore vincere”. Una conferma che “l’ultima parola sull’umano non l’ha la morte, ma la vita, l’abbraccio, l’amore”.

Per cogliere questa verità secondo monsignor Tisi è necessario il silenzio: “Se per un attimo ascoltiamo il silenzio, cifra della vita di Romedio, possiamo accorgerci che, se non c’è silenzio, non c’è umano. Noi abbiamo la vita derubata dal rumore delle connessioni h24 che ci impediscono di ascoltare quel silenzio che abita dentro di noi e ci dice che sopravvive alla morte l’abbraccio di chi ti ha amato. Sopravvive alle disfatte, alle difficoltà della vita, il volto di chi si è chinato su di te con tenerezza”.

  • Diocesi Trento

Il Santuario di San Romedio ha ospitato anche quest’anno un importante momento di vita comunitaria, quindi. Peccato per l’assenza dei Sindaci – direbbe l’amico, lettore e collaboratore di UT24 Maurizio Riz.  Almeno, nella foto della celebrazione solenne noi vediamo solo rappresentanti del governo italiano con la fascia tricolore, non vediamo nessuno indossare il medaglione, simbolo del Sindaco quando rappresenta la sua comunità… 

Medaglioni che invece abbiamo avuto modo di notare – sempre a San Romedio –  in occasione della commemorazione del voto hoferiano di luglio.  Altre circostanze, altro pubblico… altri simboli? Se è così, sinceramente, facciamo fatica a capire i motivi che stanno dietro a queste “scelte”…

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