Trento, un nuovo regolamento per l’edilizia
Sistemi di recupero delle acque meteoriche e per il risparmio idrico. Sistemi di laminazione, ovvero di accumulo dell’acqua meteorica da rilasciare poi in maniera graduale. Pergole verdi o fotovoltaiche, tetti e pareti verdi, utilizzo di materiali con indice di riflettenza solare alto. Pavimentazioni permeabili e depavimentazione. Giardini della pioggia, giardini “tascabili” (ovvero piccoli e non pianificati), orti urbani. Utilizzo di materiali di costruzione di riciclo.
Ecco alcune delle azioni progettuali previste dallo studio “Dalla teoria alla pratica: verso un regolamento per la sostenibilità e la qualità ambientale in edilizia” presentato nei giorni scorsi alla giunta comunale di Trento: si tratta di un progetto che ha coinvolto il gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica (Dicam) dell’Università di Trento con la partecipazione della struttura tecnica del servizio Edilizia privata del Comune. Il progetto mira a incentivare la transizione ecologica nel settore edilizio,
Il progetto di ricerca si è posto i seguenti obiettivi:
- individuare le azioni per migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio, la sostenibilità e la qualità ambientale
- definire misure efficacemente implementabili e monitorabili da introdurre nel regolamento Edilizio Comunale
- raccogliere casi studio ed esperienze di successo come apparato conoscitivo e scientifico di riferimento anche attraverso interviste mirate e sopralluoghi diretti
- attivare processi di comunicazione, sensibilizzazione e condivisione sociale degli obiettivi e delle soluzioni rivolti ad un pubblico specializzato e non
Nei prossimi mesi sarà verificata l’applicabilità su casi concreti al fine di definire i parametri di riferimento e le soglie di obbligatorietà più idonei per la realtà di Trento. L’obiettivo è quello di definire verso la metà del 2025 una proposta definitiva da condividere con l’Amministrazione comunale.