von mas 10.01.2025 11:00 Uhr

Catina Pezzé Batesta e Bepi Felicetti Zompin: cercando storie, radici, identità

L’11 e il 12 gennaio a Soraga verrà presentato il nuovo libro bilingue (ladino-italiano) della collana “Jent de Fascia” (Gente di Fassa) e sarà replicata la rappresentazione teatrale in lingua ladina “Do l vièl del saer”. Entrambi gli appuntamenti sono dedicati a Caterina Pezzé Batesta e Giuseppe Felicetti Zompin, due persone simbolo della “Gran Vera” in valle di Fassa, come ci racconta anche Michele Simonetti Federspiel

oto spettacolo "Do l vièl del saer - Catina Pezzé Batesta e Bepi Felicetti Zompin vel te dir vèlch" [ Foto Archivio Istituto Culturale Ladino "Majon di fascegn"]

Caterina Pezzé Batesta e Giuseppe Felicetti Zompin, all’epoca della Prima Guerra Mondiale erano due ragazzi che vivevano a Moena. La loro storia merita attenzione, perchè rappresentativa di un evento che ha scosso e cambiato la vita della nostra Terra e dell’intera umanità. Una storia per lungo tempo caduta nell’oblio, come tante altre storie dei nostri nonni e bisnonni: un periodo doloroso che in qualche modo si era preferito accantonare in un angolo della memoria o  chiudere nei vecchi bauli in soffitta. Anche perchè, per lungo tempo, ricordare – magari a voce alta – non era per niente facile, anzi, era pure piuttosto pericoloso.  Poi gli anni passano, la vita cambia, e il nuovo che avanza talvolta non pare andare troppo d’accordo con la Storia, con le radici, con l’identità.

Per fortuna, non tutto è andato perduto, e questo grazie al lungo, paziente e non sempre facile lavoro di ricerca compiuto negli anni.   Proprio di questo abbiamo parlato con Michele Simonetti Federspiel,  appassionato storico e ricercatore, curatore fra l’altro della Mostra Permanente la Gran Vera di Moena, e di quella temporanea dedicata  qualche anno fa agli Standschützen ed ospitata a suo tempo presso il Vidum di Ora.

 

 

Il testo teatrale, di cui autrice e regista è Ilaria Chiocchetti di Moena si basa  soprattutto sull’intervista video a Giuseppe Felicetti Zompin conservata nell’Archivio della biblioteca dell’Istituto Culturale ladino e sui testi tratti dal “Piccolo diario di Caterina. 1912-1918: dalla pace alla grande guerra” diario scritto dalla stessa durante la guerra e pubblicato nel 1995 dal Grop Ladin da Moena.

Il “Piccolo diario” è stato curato appunto da Michele Simonetti Federspiel; pure il “racconto” di Giuseppe Felicetti Zompin fa parte di una serie di video interviste da lui realizzate a suo tempo con la televisione di allora ed in collaborazione con Umberto Bora.  Un lungo lavoro di ricerca, fatta girando per le case aprendo cassetti e scatole di lettere e fotografie, parlando con le persone e  riaccendendo i loro ricordi, raccogliendo così testimonianze vive e vere, sia orali che scritte. E’ stato l’inizio della ricostruzione della  memoria storica del paese di Moena – ci dice Michele Simonetti Federspiel – e del recupero della memoria austroungarica negata e scomparsa.

Appuntamenti importanti quindi, perchè significativi e soprattuto preziosi, non solo per gli abitanti di Fassa ma per tutti i tirolesi. Non ci resta che invitare nuovamente ad essere presenti alla presentazione del libro ed alla messa in scena teatrale, per ascoltare, e – se necessario – per riscoprire e per riappropiarsi della propria storia e della propria identità.

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