von fpm 11.01.2025 10:00 Uhr

Frenare la criminalità organizzata

Il Team K esige un osservatorio regionale

immagine creata da IA. elab grafica fpm

La criminalità organizzata non è più un fenomeno che colpisce solo alcune zone del Sud Italia. Anche il Trentino-Südtirol non è immune dalle infiltrazioni criminali, che si manifestano in forme sempre più sofisticate, come dimostrano le operazioni “Perfido”, “Freeland” e “Romeo” e i verbali di polizia. Per questo motivo, il Team K ha ripresentato il disegno di legge per istituire un osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e promuovere la cultura dello Stato di diritto nel consiglio regionale. (Ddl 14/XVII).  “Non possiamo più permetterci di ignorare gli standard internazionali volti a prevenire la corruzione e la criminalità organizzata. Mentre l’Unione Europea lavora per rafforzare le regole di prevenzione in linea con la Convenzione di Merida delle Nazioni Unite, la nostra regione continua a muoversi nella direzione opposta, preservando un sistema di eccezioni alle regole di trasparenza e di analisi del contesto sociale ed economico che “Siamo lontani dagli standard internazionali“, affermano i rappresentanti del Team K Paul Köllensperger, Maria Elisabeth Rieder, Alex Ploner e Franz Ploner.

L’Osservatorio proposto dal Team K non sarebbe un mero organismo di controllo, ma piuttosto uno strumento strategico per coordinare le azioni pubbliche di prevenzione per monitorare i settori più vulnerabili (appalti, rifiuti, sanità, tutela dell’ambiente, urbanistica), per promuovere l’integrità dei cittadini amministrazione e corredare di sufficienti garanzie di legalità. Secondo il Team K, un simile osservatorio è particolarmente importante per monitorare l’utilizzo dei fondi PNRR, una necessità che viene sottolineata con enfasi dalla stessa Commissione Europea. La mancanza di una strategia coordinata tra le due province autonome di Trento e Bozen lascia spazio a nuove forme di criminalità che coinvolgono la grande finanza, il riciclaggio, i professionisti e i funzionari compiacenti. “Non si tratta più solo di corruzione, ma di sistemi complessi che sfruttano le zone grigie della burocrazia e la mancanza di trasparenza”, sottolineano i rappresentanti del Team K.

Secondo il Team K, le esperienze di altre regioni italiane con questo strumento normativo mostrano come gli osservatori sulla criminalità organizzata forniscano un supporto essenziale all’attività legislativa dei consigli regionali e rafforzino i poteri di gestione e controllo nei confronti dell’esecutivo, che è naturalmente soggetto a forte pressione esterna. Secondo le stesse dichiarazioni del Team K, il progetto di legge, da un lato, garantisce la neutralità dell’osservatorio e, dall’altro, gli impedisce di agire a favore di un partito politico, ma garantisce piuttosto un’analisi imparziale della situazione sociale e contesto economico.

Il governo regionale non deve continuare a chiudere un occhio su questo tema. È tempo di dotarci di strumenti moderni ed efficaci per garantire e tutelare l’integrità della pubblica amministrazione e la corretta condotta giuridica della politica nella nostra regione”, hanno affermato gli estensori del disegno di legge del Team K.

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