Dati ASTAT
Al 31 dicembre 2023, in Südtirol hanno un permesso di soggiorno valido per cittadini extracomunitari 34.785. La maggioranza (44,5%) proviene da paesi europei extra-UE, il 29,0% dall’Asia e il 18,9% dall’Africa. Lo riferisce l’istituto statale di statistica ASTAT. Nel 2023 la Questura di Bozen ha rilasciato 2.953 nuovi permessi di soggiorno, in leggero numero rispetto all’anno precedente. Questo calo è dovuto principalmente al calo delle autorizzazioni dovute all’asilo e alla protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina. Tutti i cittadini extracomunitari che vogliono soggiornare in Italia per più di tre mesi devono richiedere il permesso di soggiorno. Per i cittadini di uno Stato dell’Unione Europea, invece, secondo il decreto legislativo n. 30 del 6 febbraio 2007, vige il diritto alla libertà di circolazione, ingresso e soggiorno in tutti gli Stati membri. Nel 2022, l’Ucraina è stato il Paese da cui proveniva la maggior parte delle persone che hanno richiesto un nuovo permesso di soggiorno (1.505, ovvero il 38,6% dei nuovi permessi), mentre nel 2023 erano solo 233 le persone (7,9%). Ciò pone l’Ucraina al terzo posto in termini di numero di nuove mostre nel 2023. Al primo posto c’è l’Albania con una quota del 19,1%, seguita dal Pakistan con il 9,0%.
Il motivo principale per cui sono stati rilasciati nuovi permessi sono stati i ricongiungimenti familiari (51,3% dei nuovi permessi). Circa un terzo (33,7%) dei nuovi permessi di soggiorno sono rilasciati per motivi di asilo e altre forme di protezione, mentre il 7,2% per motivi di lavoro. Il 48,1% dei nuovi permessi è stato rilasciato a richiedenti donne e il 51,9% a richiedenti uomini. Si trattava in prevalenza di minorenni (31,0%) e di giovani tra i 18 ei 29 anni (28,2%). Il 19,4% appartiene alla fascia d’età 30-39 anni e il restante 21,3% a persone dai 40 anni in su. Dopo il calo registrato nel 2020 a causa della pandemia da covid, dal 2021 il numero di cittadini dell’UE con permesso di soggiorno valido in Südtirol è nuovamente aumentato e nel 2022 ha raggiunto il livello pre-pandemico, soprattutto a causa dei nuovi arrivi dall’Ucraina. Nel 2023 si è invece registrato un leggero calo: nel corso dell’anno la Questura di Bozen ha rilasciato 34.785 permessi di soggiorno, 143 (0,4%) in meno rispetto al 2022.
Il numero di permessi di soggiorno per cittadini europei extracomunitari sta leggermente diminuendo, passando dal 46,4% del 2016 al 44,5%. nel 2023, mentre per gli asiatici dal 26,6% (2016) al 29,0% (2023) aumenta. La percentuale dei permessi di soggiorno di persone provenienti dall’Africa e dall’America rimane pressoché costante. Gli Stati più rappresentati sono l’Albania (5.478) e il Pakistan (3.697).
Come già accennato, la presenza di persone provenienti dall’Ucraina (3.251) è già aumentata dal 2022 a causa della guerra, diventando così la terza nazione più rappresentata, mentre negli anni precedenti al 2022 si collocava al sesto posto. Seguono Marocco (2.974), Kosovo (2.392), India (1.585), Macedonia del Nord (1.564), Cina (1.161), Bangladesh (1.124) e Perù (1.057). Tutte le altre comunità hanno meno di 1.000 persone.
La maggioranza dei permessi di soggiorno (55,6%) sono permanenti, il che non è solo un indicatore della stabilità del fenomeno migratorio, ma anche di un certo tenore di vita di chi ha un permesso. La normativa legale prevede che solo chi dispone di un reddito adeguato e di un appartamento adeguato può richiedere il permesso di soggiorno.
Il 52,6% dei titolari di permesso di soggiorno sono uomini e il 47,4% donne. Nel complesso, il rapporto tra i sessi è quasi equilibrato. Uno sguardo più attento, tuttavia, rivela chiare differenze nella distribuzione: nazioni con una forte preponderanza maschile sono Gambia, Mali, Senegal e Afghanistan, mentre più donne che uomini provengono da Brasile, Georgia, Ucraina e Russia. Analizzando i dati per continente emerge che tra gli africani e asiatici prevalgono gli uomini e tra gli americani e i paesi europei extra-UE prevalgono le donne.