Un libro al Mese: Feuernacht, la nuova edizione – 3°
Partii il 1° marzo 1961 dalla stazione ferroviaria di Casteggio in provincia di Pavia. Avevo in tasca un biglietto con destinazione Verona Porta Nuova, un biglietto gratuito ma senza ritorno.
Il CAR durò pochi giorni, il 18 marzo partimmo con una lunga tradotta per Vipiteno*. Appartenevo alla Brigata Alpina Orobica, Gruppo Sondrio, 53° Batteria. La sede naturale della 53° Batteria Artiglieria da Montagna era Silandro* in Val Venosta. Un mese di CAR avanzato, il giuramento a Merano, e poi Silandro*, alla caserma “nera”.
Ero là in caserma, la notte dell’11 giugno 1961. Dalla finestra della camerata vidi i grandi fuochi sui monti. Non sapevo nulla e nulla ci fu detto dai nostri superiori. L’eco dei tralicci abbattuti con la dinamite ci giunse attraverso “Radio Scarpone” forse dopo due o tre giorni: nessun commento, nessuna informazione ci fu data
(…)
Silandro* non era un luogo molto accogliente per noi militari. Si usciva sempre con gli scarponi e le ghette alte, non era facile farsi servire una birra e un piatto di speck. L’incomprensione era tangibile e le due lingue venivano usate per non capirsi. Molti artiglieri poi parlavano solo il dialetto delle loro montagne, a volte incomprensibile anche a me.
A Silandro* si respirava un’aria ostile nei nostri confronti che però, per quanto mi riguarda personalmente, non sfociò mai in atti di tangibile violenza, né verbale né fisica.
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Una mattina di inizio 1962 (non ricordo la data precisa), partimmo in 40 per una destinazione non prevista. Si sapeva che avremmo dovuto dare il cambio agli alpini del Morbegno di stanza a Malles* in una grande polveriera. La polveriera era ubicata a Cengles* a metà strada fra Silandro* e Malles* (…)
L’accesso vero e proprio era protetto da due cancelli tra i quali avveniva, dopo il riconoscimento a mezzo parola d’ordine, il vero scambio tra guardia montante e guardia smontante. La zona tra i due cancelli era illuminata da una grossa lampada, il cambio avveniva perciò in piena luce, nel più assoluto buio della notte.
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Durante un cambio di mezzanotte, nel cono di luce tra i due cancelli dove avveniva il riconoscimento con parola d’ordine della guardia montante da parte della guardia smontante, avvenne il fatto che voglio raccontare.
Fu proprio in quei pochi minuti che dal prato confinante con la recinzione partirono numerosi colpi d’arma da fuoco, presumibilmente di una carabina automatica, colpi che passarono sopra alle nostre teste (…)
Ci fu subito chiaro che l’intenzione degli sparatori non era quella di colpirci. Eravamo bersagli troppo facili, non protetti e in piena luce. La mia personale esperienza e conoscenza delle armi e della modalità di tiro mi fece subito pensare a un vistoso e forte messaggio dimostrativo di presenza e di controllo nei nostri confronti; un messaggio di capacità, e non di volontà, di colpirci.
NOTA dei trascrittori / traduttori:
Nella versione in lingua italiana, abbiamo lasciato i nomi dei luoghi come li ha scritti Antonio, limitandoci a contrassegnarli con un asterisco*. Sono quelli che lui ha imparato durante i mesi del servizio militare; quelli del “Prontuario dei nomi locali dell’Alto Adige” di Ettore Tolomei, spesso inventati di sana pianta e senza nessuna attinenza con i toponimi storici; quelli in uso ancora oggi, mentre gran parte della toponomastica originale, ovviamente in lingua tedesca, è stata cancellata dai decreti fascisti e non è più stata ri-ufficializzata.
Abbiamo già presentato il libro “Feuernacht / La Notte dei Fuochi”, qualche anno fa qui su UT24. Era il giugno 2022, nel sessantunesimo anniversario di quella notte che, per tutta la Terra tirolese, segnò una linea indelebile fra il prima ed il dopo.
Lo riproponiamo ora, a dicembre 2024, nel sessantesimo anniversario della morte di Sepp Kerschbaumer, nell’edizione ampliata con un nuovo interessante capitolo.
Ecco i link agli articoli della serie “Un libro al mese” pubblicati nel 2022
Il libro “Feuernacht / La Notte dei Fuochi” è ora disponibile nella nuova edizione ampliata, sia nella versione in lingua tedesca che in quella in lingua italiana. Chi non trovasse la pubblicazione in libreria, può richiederla alla casa editrice Effekt! (+39 0471 813 482 / info@effekt.it) oppure direttamente al Südtiroler Heimatbund, inviando una mail all’Obmann Roland Lang ( roland.lang@mail.de )