L’altro “Trentino” (15)
La Leimtal (Valle del Leno di Terragnolo) ebbe una colonizzazione analoga a quella della Brandtal (Vallarsa). Si racconta qui la leggenda di tre fratelli venuti da fuori per far carbone: uno si sarebbe stabilito al Potrich, l’altro ai Gerei ed il terzo ai Ghesteri, dando inizio alla colonizzazione della Valle; il racconto maschera evidentemente la storia del popolamento della vallata. La presenza di “teutonici” tra i valligiani di Laim (Terragnolo) è documentata da una procura del 1225 redatta da Jacopino, signore di Lindegg (Lizzana) e di Laim (Terragnolo). Dal 1469 – anno in cui un prete di Costanza, Giovanni Fratzer, fu investito della chiesa curata di S. Pietro e Paolo in Laim (Terragnolo) – sino al 1530 si ha una serie di Rettori tedeschi. La vicinanza di Rofreit (Rovereto) (analogamente a quella di Verona che ha italianizzato per prima la parte occidentale dell’altipiano veronese dei Tredici Comuni), ove a quei tempi era forte la Repubblica di Venezia, deve aver notevolmente influito sull’inquinamento romanzo dovuto ai quotidiani rapporti per il commercio dei prodotti del suolo, per l’amministrazione della giustizia e della cosa pubblica in genere.
I registri della fabbriceria (ente che provvede alla conservazione e al mantenimento dei beni dei luoghi sacri come le chiese) sono tuttavia ancora redatti in tedesco locale negli anni 1516 e 1517, non dal rettore ma dai fabbricieri. Dal 1530, i parroci furono italiani, ma dovevano pur conoscere anche l’antica lingua locale se ancora nel 1798 il Comune manteneva a proprie spese un cappellano di lingua tedesca, poiché il nuovo parroco, don L. Zanella, non parlava tale lingua e perciò non era compreso da molti: questa situazione doveva essere invisa al nuovo parroco, se egli si diede molta premura di far sparire l’idioma tedesco in Laim (Terragnolo); e vi riuscì “col tempestare, minacciare e predicare e coll’obbligare per coscienza i vecchi del paese a non dover giammai parlare barbaramente alla nuova generazione”.
Un fatto analogo accadde in Piemonte, nell’isola linguistica tedesca (Walser) di Ornavasso (Val d’Ossola) meno di trent’anni prima (1771) dove, come a Laim (Terragnolo), la lingua è estinta da circa 150 anni. Anche a Laim (Terragnolo) l’antico dialetto era detto Slapper o Slambròt.
Tra il Leno di Brandtal (Vallarsa), e quello di Leimtal (Terragnolo), vi è l’altipiano di Trumbeleis (Trambileno), che, come gli altri territori, fu popolato nei primi secoli dopo il 1000 da contadini tedeschi. Da Ahl (Ala), in Lagertal, (Valle Lagarina), sulla sponda sinistra dell’Adige, inizia la Rauttal (Valle dei Ronchi), dove si parlava il cimbro dei confinanti Tredici Comuni veronesi sino al XVII secolo (i masi portano ancora i nomi tedeschi: Michei, Schincheri, Perche, Zettele) … (continua)