von mas 27.10.2024 06:46 Uhr

Tracce di fede: A guardia della Drava

La fede, semplice ma profonda, di chi ha vissuto per secoli ed ancora vive fra le valli e le montagne della nostra Terra, è testimoniata da decine e decine di segni, di tracce. Come questo capitello che abbiamo “trovato” ad Arnbach in Osttirol

Foto: Manuela Sartori / UT24

Tracce di fede, indelebili.  Sono quelle che caratterizzano l’intero territorio tirolese.  A volte sono segni importanti,  dipinti o sculture di artisti noti e famosi. Altre, forse la maggior parte, sono opera di semplici artigiani dotati di senso artistico e di innata manualità, altre ancora sono il risultato dell’impegno, elementare ma originale, del proprietario del fondo o del maso. Ma di qualsiasi opera si tratti, questi segni stanno a testimoniare la fede

Continuando nel nostro cammino lungo le rive della Drava, abbiamo incontrato questo particolare capitello a 5 facce, situato fra Arnbach e Sillian.  Il tetto di minuscole “scandole”, le tegole di legno sovrapposte a file serrate, che lo fanno sembrare una pigna o a un fungo, protegge gli affreschi votivi all’interno delle nicchie.

Ci sono una Madonna con in braccio il Bambino ed un San Giorgio che sta uccidendo il drago.  Poi l’edicola si trasforma quasi in un ex-voto, in un ringraziamento al Cielo per una grazia ricevuta, per una protezione divina in un momento di grave pericolo.  Troviamo infatti due raffigurazioni del fiume in piena e, naturalmente, il Santo protettore dai pericoli delle acque, il patrono dei ponti e dei villaggi lungo i corsi d’acqua: San Giovanni Nepomuk, il santo boemo il cui culto è diffuso in tutti i territori che furono dell’Impero, come abbiamo visto la settimana scorsa a Lavis…  (LE ACQUE DELL’AVISIO)

 

 

 

 

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