von fpm 04.10.2024 14:00 Uhr

Sostegno alla “Ciasa de la Moniaria”.

La Regione aumenta il contributo che fino ad oggi ha raggiunto 1,6 milioni

Foto Comun, elab grafica fpm

La Giunta regionale del Trentino-Südtirol ha approvato un importante finanziamento per il restauro e la ristrutturazione dell’edificio storico “Ciasa de la Moniaria” a Sèn Jan de Fascia. Il nuovo finanziamento è stato concesso soprattutto perché occorre restaurare e sistemare un’antica stanza in legno del XVIII secolo, venuta alla luce durante i lavori di restauro dell’edificio. L’importanza di questo provvedimento non risiede solo nel valore architettonico dell’edificio, ma anche nella conservazione di un prezioso oggetto storico, ovvero la sala in legno, il cui restauro viene effettuato secondo le severe norme della Soprintendenza ai Monumenti. della Provincia Autonoma di Trento. Il Comun General de Fascia ha sostenuto il ritorno del parlatorio nella sua sede originaria nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’edificio.

Vista l’importanza del progetto, la Regione concede al Comun General de Fascia un ulteriore finanziamento pari al 90 per cento della spesa necessaria per il restauro dell’antica sala, pari a 41.108,14 euro. Tale contributo va ad integrare il precedente finanziamento complessivo di 1.630.468,00 euro già concesso per il restauro e la ristrutturazione dell’immobile.

Il restauro della Ciasa de la Moniaria non solo preserva una parte importante della storia culturale della nostra regione, ma rende accessibile a tutta la popolazione un luogo di valore storico e artistico, che le generazioni future potranno continuare ad apprezzare. Il ritrovamento e il restauro della sala lignea rappresentano uno straordinario arricchimento culturale per San Giovanni di Fassa e per l’intera regione, pertanto questo sostegno economico si inserisce nel quadro di valorizzazione del patrimonio storico e culturale delle minoranze linguistiche e dell’impegno della Regione e la comunità General de Fascia per la tutela e la promozione della cultura ladina e delle sue radici”, ha spiegato l’Assessore regionale alle Minoranze linguistiche, Luca Guglielmi.

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