von mas 02.10.2024 17:20 Uhr

Autonomia è anche dare poteri agli enti locali

Ieri si è svolta la seduta del Consiglio Provinciale. assieme ai sindaci del CAL (Consiglio Autonomie Locali); fra i tanti interventi, particolarmente interessante quello del consigliere Kaswalder

Il Consiglio Provinciale

Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini  ha aperto i lavori della mattinata, affermando l’importanza di questa occasione tutta dedicata al confronto tra l’assemblea legislativa e i primi cittadini del Trentino. Nel giugno 2022 c’è già stata una seduta congiunta come questa e allora si parò di molti temi, tra l’altro anche di gestione post-pandemia. Approvammo – ha detto Soini – una risoluzione sul tema del fondo perequativo. Oggi rieccoci, ancora sotto la bandiera dell’autonomia, col pensiero di ridurre i vincoli burocratici che rendono più difficile del dovuto il lavoro delle amministrazioni locali.

Un saluto lo rivolgo ai ragazzi della classe 5A del Sacro Cuore di Trento, nostri ospiti oggi negli spazi del pubblico: si tratta del primo gruppo quest’anno nel nostro percorso didattico e formativo ConosciamoAutonomia.

Il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena:  Il principio dell’intesa – ha spiegato nel suo intervento – è alla base del rapporto finanziario Pat-Comuni, si tratta di una responsabilità positivamente condivisa. Si potrebbe fare un passo in là e prevedere che il CAL, qualora intenda manifestare un orientamento negativo rispetto al contenuto del provvedimento finanziario in esame, oppure quando intenda sollecitare l’accoglimento di specifiche modifiche, abbia sempre facoltà di presentare osservazioni scritte al Presidente del Consiglio provinciale, che ne dà lettura in apertura della discussione generale (il presidente Soini ha dato subito un riscontro positivo, la proposta modificativa del regolamento interno consiliare verrà senz’altro istruita).

Dare forza alle autonomie locali – ha chiosato Gianmoena – ci darebbe forza e coerenza per chiedere a Roma più spazi di autonomia provinciale. Altre innovazioni le abbiamo già proposte come C.a.l. in sede di Strategia provinciale. Abbiamo auspicato un maggiore coinvolgimento degli enti locali nella programmazione urbanistica territoriale e la possibilità per i Comuni di programmare gli interventi finanziari su un orizzonte pluriennale. Ancora: tema montagna, tema grandi carnivori, c’è un forte bisogno del Trentino di elaborare scelte condivise dalla popolazione. Altra istanza dei Comuni: salvaguardare la risorsa delle piccole concessioni idroelettriche e il ruolo degli enti locali in questo campo. Il gioco di squadra Pat-Comuni occorre anche per garantire l’accesso alla casa a prezzi sostenibili, siamo pronti a lavorare per una banca dati che fornisca elementi di giudizio attendibili. Tutela dell’ambiente e chiusura del ciclo dei rifiuti: sosteniamo l’approdo a un modello che valorizzi il protagonismo dei Comuni.

Il preisidente del Cal si è detto sostenitori delle gestioni associate tra Comuni incentivate ma non obbligatorie. Sul tema dell’assunzioni di nuovo personale nei municipi, ha detto che è in atto uno sforzo imponente con 200 procedure concorsuali, concluse per ora solo nel 20% dei casi. Di fronte abbiamo la prospettiva di 4-500 pensionamenti nel giro di un lustro, occorre rendere più attrattativa per i giovani l’occupazione nei municipi , abbiamo difficoltà sempre maggiori a trovare personale, in particolare nei ruoli tecnici. Gianmoena propone anche che sia istituito un Comitato tecnico ad hoc per lavorare su contrattazione collettiva e contingenti di assunzione. Migliorare l’esperienza lavorativa, impostandola sugli obiettivi e non solo sull’orario di lavoro. Un altro spunto: per dare servizi efficienti ai cittadini servono anche poli specializzati nel coordinare ad esempio i servizi alle imprese.

 

Ha fatto seguito l’intevento del presidente della I Commissione permanente del Consiglio provinciale, Carlo Daldoss; A titolo personale colgo quest’occasione – ha detto il consigliere  – per riconoscere che il sistema Trentino oggi è troppo trentocentrico, c’è l’effettivo rischio che i territori sentano il capoluogo come una piccola Roma. I Comuni hanno bisogno di maggiori spazi di protagonismo programmatorio e finanziario per autodeterminarsi, certo in un’ottica di rete condivisa. Un appello quindi alla sussidiarietà applicata, in particolare nei settori della raccolta rifiuti e delle risorse idriche.

La funzione di tutela austriaca

Di particolare interesse l’intervento del consigliere del PATT Walter Kaswalder, che  ha letto all’assemblea un documento in cui Vienna ribadisce la propria funzione di tutela, che si riferisce all’intera regione ed alle due province di Trento e di Bolzano, con particolare riferimento alla tutela  delle minoranze linguistiche presenti sul territorio.H

Ho depositato una proposta di risoluzione  centrata sui Comuni di minoranza linguistica – ha proseguito Kaswalder  che hanno difficoltà specifiche che vanno affrontate e risolte. Teniamo presente che la nostra autonomia, speciale tra le speciali, poggia sulla tutela internazionale delle minoranze linguistiche in base al Patto Degasperi-Gruber. Luserna non può andare verso la fusione con Lavarone, perderebbe il suo status di Comune germanofono.

Al termine di una lunga e articolata discussione attorno allo stato di salute del sistema di amministrazioni locali trentine, i lavori sono stati sospesi attorno alle 13 per una trattativa su proposte di risoluzione finale.

Il presidente Claudio Soini ha infine concordato e deciso il rinvio ad altra seduta della trattazione di testi che possano raccogliere le istanze dei lavori odierni, possibilmente con ampia condivisione.

Per favorire questa soluzione, Walter Kaswalder ha accettato di ritirare per ora la sua proposta di risoluzione, centrata sulla salvaguardia del gruppo linguistico cimbro, di cui si chiede la rigorosa salvaguardia dal punto di vista dell’autonomia istituzionale del Comune di Luserna (e quindi il non accorpamento con Lavarone). E’ stato stralciato il punto della proposta di risoluzione che inizialmente si appuntava anche sulla rappresentatività del gruppo linguistico cimbro dentro la Comunità di valle degli altopiani

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