von fpm 01.10.2024 18:00 Uhr

L’altro “Trentino” (6)

Nella provincia di Trento si trovano, anche se in proporzioni minori, le stesse etnie presenti in Südtirol. Vediamo quali sono state e quali sono le scelte soprattutto politiche.

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Per quanto riguarda il Trentino orientale si deve distinguere tra le comunità tedesche che per loro fortuna sono state aggregate alla provincia di Bozen nel 1948 (due comunità della Val di Fiemme), e quindi conservano senza problemi il loro atavico patrimonio linguistico (a); quelle (b) senza tutela malgrado resistano ancora (mòchene della Bersntol-Val Fersina e cimbra di Lusern) e quelle (c) ormai estinte (mòchene della Val Piné e dell’alta Valsugana; slambròt o slapper di Vallarsa, Terragnolo, Folgaria e Lavarone; cimbro di Val Ronchi). a) la Val di Fiemme. Si tratta di due comuni, Altrei/Anterivo e Truden/Tròdena, per i quali – come per i quattro della Val di Non – già nel 1919 la Lega tedesca e il Partito Socialista, in previsione di una regione autonoma il cui progetto fu poi vanificato dal fascismo, avevano richiesto il “distacco dal territorio amministrativo del Trentino” perché “hanno una popolazione prettamente tedesca e spettava loro da tempi immemorabili, quantunque appartenessero a distretti giudiziari con lingua ufficiale italiana, il diritto di usare la lingua tedesca davanti ai tribunali italiani”.

Altrei /Anterivo è un abitato sparso, costituito da diversi masi (Eben, Müller, Bach, Sandhof, ecc.) in parte sullo sperone tra le valli dei torrenti Cucai e Cimei, affluenti di destra dell’Avisio, ed in parte sulle sponde delle stesse, ed è confinante con i comuni trentini di Capriana — al quale il fascismo l’aveva aggregato — e Carano. Truden /Tròdena, è uno degli 11 Comuni di cui è composto il Consesso della Comunità di Fiemme, nella cui area geografica viene appunto inserito dagli studiosi, anche se il rio di Truden è un affluente di sinistra dell’Adige dando luogo al conoide di Vill e di Neumarkt/Egna, lungo il quale risaliva l’antica strada che collegava il centro mercantile di Neumarkt a Fiemme. Come Altrei, Truden era inclusa nel distretto giudiziale di Cavaselex e fino al 1964 era parrocchia del decanato di Fiemme (Cavalese). Frazione di Truden è San Lugano, villaggio alpestre lungo la strada tra Cavalese e Orax, nella sella prativa allo spartiacque tra il bacino dell’Avisio e quello dell’Adige. Pur appartenendo geograficamente (e storicamente) a Fiemme, è come Altrei comune “finitimo” compreso dal 1948 nella provincia autonoma di Bozen e nella diocesi di Bozen-Brixen.

  1. b) Cimbri e Mòcheni. La Bersntol (valle dei Mòcheni) è l’alta valle del Fersina/ Fersental, dalla testata alla confluenza nella piana di Pèrgine; a causa delle escavazioni fluviali successive all’era glaciale, gli insediamenti umani permanenti sono disposti al di sopra dello stretto fondovalle, su brevi terrazzamenti morenici e su pendii terrazzati. Il caratteristico paesaggio antropizzato della valle dei Mòcheni è — come sostiene Aldo Gorfer nel suo ottimo Le valli del Trentino — un’interessante testimonianza di quello che può esser considerato come il primo grande assalto alla foresta nel quadro mitteleuropeo.

Sembra che nella prima metà del secolo XII, sia il monte di Palai (Palù) che quello di Vlarotz (Fierozzo), di proprietà del vescovo di Trento, non fossero abitati stabilmente e che proprio in quel periodo iniziasse la colonizzazione tedesca della montagna, fenomeno del resto comune a tutta l’area tra il Pinetano ed il monte di Roncegno (Valsugana) mentre tramontava l’antico possesso fondiario ecclesiastico. Il processo era favorito dall’evoluzione dell’attività agricola — conseguenza di quella demografica — che provocò la ricerca di terra coltivabile, fino al limite dei cereali, e delle conquiste delle paludi e dei boschi da bonificare. (continua)

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