von fpm 22.09.2024 10:00 Uhr

Aggiornato l’inventario provinciale delle emissioni in atmosfera

In Südtirol il traffico stradale e i riscaldamenti sono i due settori che presentano la maggiore quantità di emissioni di inquinanti atmosferici. La maggiore fonte di CO2 è il traffico stradale.

Foto pixabay, elab grafica fpm

Pubblicata sul portale ambiente la nuova edizione dell’inventario provinciale delle emissioni, una raccolta ordinata dei dati riferiti all’anno 2022 sugli inquinanti generati dalle maggiori fonti emissive presenti sul territorio sudtirolese. L’inventario non costituisce un calcolo esatto delle emissioni, data la complessità e quantità delle sorgenti esistenti, ma è una stima degli inquinanti provenienti dall’insieme delle principali attività antropiche e naturali collocate in un determinato territorio in un certo periodo di tempo. “L’inventario delle emissioni è uno strumento di primaria importanza per valutare la qualità dell’aria in Südtirol e individuare i settori in cui indirizzare le misure e le azioni per ridurre le emissioni inquinanti, soprattutto nell’ottica della futura Direttiva sulla qualità dell’aria, la quale ridurrà sensibilmente gli attuali valori limite” sottolinea l’assessore alla Protezione dell’ambiente, della natura e del clima, Peter Brunner.

Le attività antropiche e naturali che possono dare origine ad emissioni in atmosfera sono ripartite in 11 macrosettori, secondo la classificazione europea (CORINAIR / SNAP 97). “In Südtirol, i due settori con la maggiore quantità di emissioni risultano essere il traffico stradale e i processi di combustione non industriale, in particolare il riscaldamento domestico”, spiega Georg Pichler, direttore dell’Ufficio Aria e rumore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima. I macroinquinanti riportati nell’inventario sono: il biossido di zolfo (SO2), il monossido di carbonio (CO), gli ossidi di azoto (NOx), le polveri (PM10 e PM2.5), l’ammoniaca (NH3) e i composti organici volatili (COV). Al traffico sono imputabili il 51% delle emissioni totali di NOx. Tuttavia, grazie ad importanti migliorie dei motori e del trattamento dei gas di scarico introdotte con le varie classi euro, si è già osservato un trend al ribasso per quanto riguarda le emissioni e che proseguirà anche nei prossimi anni.

Ai riscaldamenti sono imputabili il 73.9% delle emissioni di PM10, di cui la quasi totalità emessa dalle stufe e i camini a legna. Tra i microinquinanti riportati nell’inventario provinciale figurano in particolare gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), tra cui il benzo(a)pirene. Quest’ultimo è un inquinante cancerogeno per l’uomo e la fonte quasi esclusiva delle emissioni di tale specie è costituita da una combustione incompleta della legna nei piccoli impianti domestici che non dispongono di alcun sistema di regolazione automatica del caricamento e della combustione.

I gas climalteranti (gas ad effetto serra) riportati nell’inventario provinciale sono l’anidride carbonica (CO2), il metano e il protossido di azoto. Il loro contributo al cambiamento climatico viene espresso con la cosiddetta CO2 equivalente. Il settore che genera la maggior parte di CO2 equivalente è il traffico (45%) seguito dalla combustione domestica (21%) e dall’agricoltura (15%).

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