Tracce di fede: Disma e Gestas, i due ladroni
Tracce di fede, indelebili. Sono quelle che caratterizzano l’intero territorio tirolese. A volte sono segni importanti, dipinti o sculture di artisti noti e famosi. Altre, forse la maggior parte, sono opera di semplici artigiani dotati di senso artistico e di innata manualità , altre ancora sono il risultato dell’impegno, elementare ma originale, del proprietario del fondo o del maso. Ma di qualsiasi opera si tratti, questi segni stanno a testimoniare la fede
«Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio, benché condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.»
Questo passo del Vangelo di Luca è raffigurato sulla facciata della chiesa parrocchiale di Winnebach, quella che dà verso il cimitero. Si trova in alto sopra il paese, fra i campi ed il bosco. L’abbiamo intravista nel nostro cammino fra Innichen e Lienz e, anche se abbiamo dovuto fare una deviazione e allungare il percorso, non abbiamo potuto fare a meno di andarci.
I due ladroni sono talmente espressivi che pare di sentire le parole che l’evangelista ci racconta: Gestas, il “cattivo” è alla sinistra di Cristo (alla destra, per noi che lo guardiamo), ha la bocca storta in una smorfia di rabbia ed il viso girato dalla parte opposta rispetto a Gesù. Disma, il “buon” ladrone, guarda il Figlio di Dio con occhi imploranti, e Cristo pare parlargli con gli occhi, confidargli che sarà perdonato da Dio Padre…