Missionari a Unsere Liebe Frau im Walde
Pur con numeri in calo e il crescere dei capelli grigi, una quarantina tra missionarie e missionari (compresi gli ex ora parroci in Diocesi) sono saliti in pullman all’antico luogo di preghiera mariano.
Ad accompagnarne la trasferta, oltre al personale del Centro Missionario coordinato dal delegato don Mauro Leonardelli (presente pure il predecessore don Cristiano Bettega), anche tre vescovi missionari: monsignor Adriano Tomasi, ausiliare emerito di Lima in Perù, monsignor Mariano Manzana, vescovo emerito di Mossorò in Brasile, già missionario fidei donum e direttore del Centro Missionario e monsignor Giuseppe Filippi, vescovo emerito di Kotido (Uganda), mentre l’arcivescovo Lauro Tisi ha raggiunto il gruppo per presiedere la Santa Messa al santuario. “Chiediamo – ha esordito – che questa giornata diventi un rendimento di grazie per tutto il bene che la nostra Chiesa è riuscita a portare nel mondo per merito vostro”.
Siete frammenti di Cristo
Dopo aver sottolineato l’unità con l’ospitante diocesi di Bolzano-Bressanone (anche grazie all’amicizia con il vescovo Ivo Mussner) e ringraziato i confratelli vescovi presenti (oltre all’emerito Bressan) che quest’anno celebrano importanti giubilei, don Lauro ha valorizzato la felice memoria liturgica del beato trentino Antonio Rosmini per invitare tutti a “sentire che la sua testimonianza è per noi invito forte ad avere come unico riferimento il Vangelo”. “Per Antonio Rosmini, la sua produzione filosofica e teologica poteva essere cancellata; quello che più gli premeva era che non sparisse l’Istituto della Carità, la sua opera più preziosa”.
La giornata, pur segnata da pioggia e temperatura rigida, è proseguita con il pranzo comunitario e con un fraterno confronto pomeridiano, per rinnovare nella condivisione e nello spirito di comunione , nonostante l’età e le gambe che talora vacillano, quell’entusiasmo che continua ad aprire pagine nuove nelle ricche biografie dei tanti trentini, testimoni del Vangelo nel mondo.