Ricordare Terezin
Therezienstadt / Terezin, la città della Repubblica Ceca che dista una sessantina di chilometri da Praga, è nota per aver concentrato nel campo omonimo «il fiore degli intellettuali ebrei mitteleuropei, pittori, scrittori, musicisti, con una forte presenza di bambini». Presentato dalla propaganda nazista come esemplare insediamento ebraico, fu in realtà un luogo di raccolta e smistamento di prigionieri da indirizzare soprattutto ai campi di sterminio di Treblinka e di Auschwitz.
Mercoledì 24 gennaio, alle ore 17.30, la conferenza “Fare musica a Terezín” esplora la ricca tradizione musicale del campo di Terezín, dimostrando come l’arte possa essere un mezzo di resistenza e speranza. A cura del Laboratorio di storia di Rovereto, con la partecipazione di Maria Stefani, docente della Civica Scuola Musicale “R. Zandonai” e Renato Morelli, musicista ed etnomusicologo
A questo momento di approfondimento, seguirà, venerdì 26 gennaio, lo spettacolo “Vivere a Terezín”, ospitato dal Teatro Zandonai. Questo testo teatrale, in scena per le scuole alle 10 (già quasi tutto esaurito) e per il pubblico alle 20.30, offre uno sguardo intimo sul campo di transito di Terezín, utilizzato dai nazisti come anticamera di Auschwitz e come strumento di propaganda. Attraverso le storie di sopravvissuti come Alice Herz-Sommer, il dramma mette in luce la vita, la resistenza e la speranza all’interno del campo. Diretto da Michele Comite, su drammaturgia del Laboratorio di storia di Rovereto, vedrà in scena il Laboratorio teatrale studentesco, gli allievi della Civica Scuola Musicale R. Zandonai e il Collettivo Clochart.