Giuseppina Negrelli, le sue e le nostre radici
Un cielo azzurro e limpidissimo, la Pale all’orizzone appena spolverate di neve, la bella chiesa parrocchiale di Mezzano e tanta partecipazione hanno fatto da cornice alla tradizionale giornata commemorativa in ricordo di Giuseppina Negrelli, la giovane donna che – insieme ad altre – partecipà attivamente all’eroica resistenza tirolese contro le truppe napoleoniche.
Alle belle parole del celebrante durante la Santa Messa che ha parlato degli Schützen come dei protettori della propria terra ma anche dei propri valori, ha fatto eco il Sindaco di Mezzano, Giampiero Zugliani, che ha fortemente sottolineato l’importanza dell’identità per preservare l’autonomia e la libertà, contro l’omologazione e la globalizzazione. Temi poi ripresi anche dalle altre autorità presenti, dal neo-assessore (fra l’altro) alla promozione della conoscenza dell’autonomia e dell’Euregio Marchiori, al consigliere Kaswalder, al Landeskommandant Cestari.
Ma l’intervento più significativo è stato senz’altro quello di Miriam Pellegrini, da poco nominata Bundesmarketenderin.
Giuseppina Negrelli, la forza delle radici
Sono l’ultima arrivata – ha esordito Miriam Pellegrini – sono nuova ed emozionata all’idea di cominciare il mio incarico proprio oggi, in occasione della commemorazione di Giuseppina Negrelli. Il suo spirito deve entrare in ciascuno e in ciascuna di noi. La sua forza, il suo valore, la fiducia nel credere veramente nei propri ideali è quello di cui ci dobbiamo nutrire ogni
giorno.
Leggendo di lei, la prima parola che mi è venuta in mente è stata la parola RADICI.
Nel mondo dell’educazione, nel quale ho la fortuna di operare, spesso si parla di crescita, di sviluppo della persona come se questa fosse un albero, che dal primo all’ultimo giorno della propria
esistenza si sviluppa e cresce per arrivare sempre più in alto. Ogni giorno, però, sempre più persone sembrano vacillare: crescono, crescono, ma spesso rischiano di cadere perché le loro radici non sono abbastanza profonde ed attecchite.
Noi Schützen abbiamo la fortuna di avere radici molto profonde: sappiamo da dove veniamo, sappiamo quali sono i nostri valori, qual è la nostra cultura. Il nostro grande compito è quello di continuare a nutrire queste radici ed essere nutrimento anche per gli altri, per chi ci sta accanto.
Molto spesso si parla di ignoranza nei confronti della nostra storia: il termine “ignoranza” indica la
mancanza di conoscenza. Il nostro compito, quindi, diventa quello di far conoscere il nostro passato, far nutrire le nuove generazioni con questa storia che non deve essere dimenticata, in modo tale che tutti coloro i quali hanno permesso a noi oggi di essere qui in pace e serenità non siano morti invano. Potranno vivere per sempre, fino a quando il loro spirito sarà ben saldo in ciascuno di noi