Jèppo Móstro! Parole parlà de su per Péj
Mario Turri, insegnante e dirigente scolastico nel 2005 ha ricevuto dal Land Tirol un riconoscimento (Tiroler Adler – Orden in Siber) per la collaborazione al progetto delle scuole bilingui di Innsbruck e Trento e per lo sviluppo dei programmi di scambio scolastico tra le due realtà . L’amore di Mario Turri per il proprio territorio in cui è nato e vissuto lo ha portato ad approfondire il dialetto considerato come lingua da non perdere. La sua è stata una ricerca linguistica condotta con cura e abilità che solo gli studiosi motivati dalla passione e dall’attaccamento alle proprie origini sanno intraprendere.
Un dono, il suo, a tutta la comunità della Valdesól o das Sulztal, in particolare a Pejo ma che interessa anche chi desidera approfondire i dialetti della nostra provincia, ricca di idiomi, gerghi e parlate che contraddistinguono chi vive nelle diverse località . Sono più di 10.000 i termini elencati nella raccolta che denotano un vasto panorama lessicale ben conservato soprattutto dagli anziani e da chi tenacemente conserva il proprio linguaggio non solo in famiglia ma anche nelle diverse dinamiche sociali.
Nonostante il dialetto come tutte le lingue sia sottoposto ad un processo di evoluzione e quindi anche di modifiche fatte da contaminazioni e iniezioni di nuove intrusioni lessicologiche, questa raccolta proposta da Mario Turri mette in risalto la parlata quotidiana con escursioni nei gerghi antichi o meno recenti rivalutando quelle espressioni che talvolta sono intraducibili perché adattati alla lingua anazionale perdono spesso la propria identità semantica, l’autenticità .
Conclude la raccolta una serie di illustrazioni, dieci fotografie, originali di Paul Scheuermeier scattate a Pejo nel 1921, ognuna accompagnata da una didascalia originale in lingua tedesca con traduzione a fronte dell’autore. Sono state anche inserite sei fotografie che ritraggono Pejo tratte dal Vocabolario Anaunico e Solandro di Enrico Quaresima. Non è solo una lettura ma un vero e proprio viaggio che, come direbbe Celine, porta al termine delle parole…