San Romedio Patrimonio UNESCO
Per lo splendido Santuario di San Romedio, sorto nel luogo dove nel X secolo il nobile Romedio, erede della prestigiosa casata tirolese dei Thaur, di ritorno dal suo pellegrinaggio a Roma, deciso ad abbandonare la sua vita precedente, si ritirò in eremitaggio, gli elementi valorizzabili sono numerosi.
Da un lato l’eccezionale aspetto architettonico e artistico, frutto della sovrapposizione nel corso dei secoli di chiese diverse, costrette a svilupparsi in altezza, visto lo spazio ridotto a disposizione. Dall’altro la posizione in cui il santuario è sorto, su una rupe calcarea alta 70 metri, in una profonda gola che si insinua nel cuore di una ampia valle alpina. Vi sono poi gli aspetti legati alla spiritualità e alla devozione popolare, testimoniata anche dai tanti ex-voto raccolti nel corso del tempo,
La scorsa settimana, l’apertura dell’iter della candidatura è stata ufficializzata nel corso di un incontro fra il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina, assieme ai dirigenti Roberto Andreatta e Romano Stanchina, e i sindaci dei Comuni più direttamente interessati: Giuliana Cova, di Predaia, Comune all’interno del cui territorio sorge il santuario, Martin Slaifer Ziller, di Sanzeno, e Luca Fattor, di Romeno.
Con loro, il soprintendente per i beni culturali Franco Marzatico, il presidente dell’Apt val di Non Lorenzo Paoli, il commissario della Comunità di valle Silvano Dominici, e naturalmente il priore, padre Giorgio Silvestri.