von mas 06.05.2021 06:45 Uhr

Briciole di Memoria: Meinhard II, un principe illuminato

Per l’appuntamento settimanale con Briciole di Memoria, oggi torna con noi Massimo Pasqualini: Un po’ di storia Tirolese partendo da una vecchia moneta della seconda metà del 1200

Ecco, nell’immagine appena sotto,  la moneta ufficiale Tirolese in argento databile 1271-1295, detta anche “Tirolino d’argento”, coniata dalla zecca di Mainardo II e divenuta uno dei simboli del profondo ed avanzato cambiamento economico-sociale e giuridico  che interessò la nostra terra Tirolese sotto la guida dell’illuminato Meinhard der Zweite. Nato nel 1238 poi divenuto Conte del Tirolo dal 1258  al 1295,  iniziò un profondo cambiamento sociale che creò un popolo coeso che restò tale sino alla fine della prima guerra mondiale.

Non molti sanno della profonda rivoluzione economica, culturale e sociale che, grazie a lui, cambiò la nostra terra Tirolese facendola diventare un modello unico per quanto riguarda la sua evoluzione economica e dal punto di vista  sociale riuscì ad unire le diverse etnie linguistiche tanto da riconoscersi in un unico popolo, sempre pronto a difendere la propria terra da qualsiasi minaccia straniera.

Ricordiamo che proprio Mainardo istituì la prima “Dieta del popolo” a Merano dove erano egualmente rappresentati i nobili, il clero, i cittadini ed i contadini che rappresentavano la maggior parte della popolazione; le decisioni  della dieta erano vincolanti e senza il parere del popolo della regione (Landsleute) non era possibile, ad esempio,  imporre nuove tasse, non si potevano cedere fortezze agli stranieri ecc.

Mainardo II azzerò l’ordinamento precedente, cancellò i vecchi centri di potere, estromise quasi completamente i vescovi e i nobili dalle loro cariche e unificò la nuova regione del Tirolo, di cui divenne signore incontrastato, rispettato ed amato, nei  territori dell’Adige, dell’Isarco e dell’Inn, con la loro molteplicità di diritti di signoria, di proprietà e di giurisdizione.

I nobili e i ministeriali legati all’ antico sistema feudale che si passavano per discendenza, ad esempio le “patenti” di giudici o di esattori delle tasse, furono sostituiti da funzionari retribuiti che potevano essere prontamente sostituiti in caso di comportamenti non esemplari.

  • Mainardo II

Il contributo personale di Mainardo II a tutte queste innovazioni e alla creazione di una “burocrazia tirolese” non va sottovalutato: il principe sapeva leggere e scrivere e si interessava più delle questioni economiche ed amministrative che della vita di corte e degli ideali cavallereschi.

L’amministrazione mainardiana superava ampiamente per qualità, efficienza, metodi adottati e personale impiegato tutte le amministrazioni dei territori limitrofi e non temeva assolutamente neppure il confronto con le avanzate strutture organizzative delle regioni italiane.

L’odierna concezione della burocrazia e degli apparati amministrativi ci lascia stupiti di fronte al numero relativamente esiguo degli addetti alla cancelleria. Nella cancelleria di Mainardo è documentata nel 1290 la presenza di sette notai; questi, insieme ad alcuni scrivani con incarichi particolari (per esempio nei magazzini o nelle saline), alcuni notai pubblici impiegati saltuariamente e ai giudici, preposti e amministratori operanti nei distretti e negli uffici di urbario, costituivano i pilastri su cui si fondava l’intera amministrazione tirolese nel tardo XII secolo.

La scelta del personale preposto alla cancelleria e alle strutture amministrative, rispecchiava chiaramente il processo di defeudalizzazione imposto da Mainardo. La nobiltà venne infatti sempre più emarginata dal principe e insieme ad essa andò in crisi l’intero sistema feudale; le funzioni amministrative più prestigiose vennero affidate a funzionari retribuiti, ecclesiastici di corte e familiares.

Gli uffici e le rispettive cariche non vennero concesse come investiture, bensì affidate a funzionari retribuiti o date addirittura in concessione per risparmiare sui costi del personale. Per prevenire eventuali abusi furono fissati con precisione gli importi relativi ad imposte e tributi e fu istituito un rigoroso sistema di controllo , altro elemento fondamentale dell’amministrazione mainardiana.

Nel 1288  furono introdotti i libri contabili che costituirono indubbiamente uno dei fiori all’ occhiello dell’amministrazione mainardiana, fu istituito pure il sistema dei mandati di pagamento che consentiva per la prima volta l’effettuazione di transazioni senza denaro contante.

  • Margherita di Tirolo - Gorizia

Per ultimo ricordo un singolare fatto che è poco conosciuto e che rende orgoglioso il Tirolo per quanto fu importante nella storia e nella discendenza della casata degli Asburgo:

Mainardo e Rodolfo d’Asburgo concordarono nei primi mesi del 1273 il matrimonio dei loro figli ancora in giovanissima età. La figlia di Mainardo, Elisabetta, avrebbe dovuto sposare il figlio di Rodolfo, Alberto. Quest’accordo assunse un importante rilievo  quando, nel settembre 1273, i principi elettorali nominarono Rodolfo d’Asburgo Re di Germania e venne effettivamente realizzato il matrimonio dei bambini. Elisabetta di Tirolo e Gorizia divenne così capostipite di tutti gli Asburgo regnanti in Austria e anche regina di Germania accanto a suo marito Alberto (1298-1308). Dopo l’assassinio del consorte, partecipò attivamente alla politica dei figli e si interessò moltissimo alla situazione economica del tempo. Più dei suoi fratelli, Elisabetta dimostrò dei aver ereditato la capacità e la progettualità del padre. Pertanto, da quando gli Asburgo diventarono principi di Germania e del Sacro Romano Impero, la loro discendenza per metà fu di sangue Tirolese.

 

Cfr. ” Il sogno di un principe”     Pagg 40/41 – Pagg 52/53 – Pagg113/115 – Pag 165

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