Astrid Panizza incontra… Ludovica Serafini
Ludovica ha 28 anni e già dal primo momento che la vedo irradia felicità . Anche solo a sentirla parlare si capisce che ha vissuto tante esperienze e le sue avventure l’hanno portata ad affrontare la vita con leggerezza che, come diceva Calvino, “non è superficialità , ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.    Vive a Bruxelles da due anni, ma prima di allora è stata anche in Svezia, Polonia, Stati Uniti e Sudafrica. Ma lasciamo che ci racconti con le sue parole la sua storia, un racconto giramondo che porta con sé riflessioni sul mondo che ci circonda e su cosa abbia fatto lei per cercare di migliorarlo, o quantomeno per aumentare la conoscenza su come l’ambiente sia danneggiato dall’uomo.
Innanzitutto Ludovica, come sei finita a Bruxelles?
Ho studiato criminologia a Forlì, sotto l’Università di Bologna. Durante il percorso accademico della triennale sono stata in Svezia un anno in Erasmus, e dopo la laurea ho continuato il percorso sempre con criminologia a Forlì. Volevo cogliere ogni opportunità possibile per fare esperienze internazionali, così ho fatto un altro Erasmus, in Polonia questa volta. Una volta tornata ho sfruttato l’opportunità di fare un Overseas, ovvero un Erasmus intercontinentale e sono arrivata così in California, presso l’Università di Irvine. Studiare lì mi ha aperto gli occhi su un altro tipo di criminologia rispetto a quella tradizionale, che tutti si immaginano come nel telefilm “CSI”. Mi sono infatti appassionata alla criminologia ambientale, che è stato il tema della mia tesi.
La ricerca per il progetto si è svolta in Sudafrica questa volta, dove ho raccolto dati inerenti ad una delle discariche più grandi dell’Africa. Ho intervistato persone locali e studiato il livello dell’inquinamento dell’aria e l’inquinamento ambientale. Mi sono laureata e in quel momento ho fatto domanda per fare tirocinio post-universitario. Sono stata accettata a marzo 2018, per un tirocinio nel dipartimento della difesa qui a Bruxelles.
Dal 2018 ad ora però sono passai due anni!
Infatti, inizialmente l’esperienza in Belgio sarebbe dovuta essere temporanea. Mi sono occupata di ricerca a livello ambientale, e dopo i tre mesi di tirocinio mi hanno rinnovato il contratto per altri tre, sempre all’interno della stessa organizzazione intergovernativa. Una volta finita quest’esperienza volevo rimanere a Bruxelles, sentivo che era il momento di creare una stabilità .
Ho cominciato quindi a mandare il mio curriculum e lettere motivazionali davvero a destra e a manca ma nessuno mi rispondeva. Finché non ho commentato online un articolo che parlava di inquinamento ambientale. La ONG che aveva pubblicato l’articolo, Carbon Market Watch, mi ha chiamata e mi ha proposto così, inaspettatamente e senza nemmeno il mio cv, di fare un colloquio per un posto di lavoro da loro. Sono rimasta con loro per sei mesi e ho lavorato su tematiche ambientali molto discusse in questo periodo, come le emissioni degli aerei e la conferenza COP24 a Katowice, dove ho seguito assieme ai miei colleghi i negoziati Onu sui cambiamenti climatici che si sono chiusi con l’adozione del ‘Katowice Climate Package’, le linee guida per attuare l’Accordo di Parigi.
Sono rimasta in Carbon Market Watch fino ad aprile 2019, dopodiché ho ricominciato a mandare curricula, ma a quel punto, con più esperienza sulle spalle, ricevere risposte è stato più facile e a luglio ho cominciato a lavorare in un industria che si occupa di bioenergia.
Ma non si sa mai cosa ti riserva la vita, giusto?
Esattamente! Proprio quando avevo cominciato ad ingranare e mi trovavo bene in azienda, ho ricevuto una chiamata dal Parlamento europeo in risposta ad una domanda per la “Schuman Traineeship”, un tirocinio di sei mesi in uno dei settori d’interesse del Parlamento. Avevo compilato quella domanda molti mesi prima e mi ero completamente dimenticata di averlo fatto. Mi avevano presa per il segretariato dell’ambiente.
Sono entrata subito in crisi perché volevano una risposta il giorno stesso e l’inizio del tirocinio sarebbe dovuto essere la settimana successiva. Capisci bene che avendo già un lavoro che mi piaceva non sapevo che scelta prendere. Ho parlato subito con i miei colleghi e con il mio capo e tutti, inaspettatamente, mi hanno incoraggiata a non perdere quell’occasione più unica che rara. La competizione per questo tirocinio è altissima, considera che quest’anno c’erano 19 mila domande e gli stagisti presi sono stati solo 464.
Quindi, non potevi rifiutare…
Non è stato facile lasciare il lavoro che mi piaceva, ma ho accettato di cominciare al Parlamento. Ho cominciato a lavorare il primo di ottobre al segretariato ambientale. E’ stato bellissimo, lì capisci davvero molte cose.
A marzo di quest’anno quindi, finito il tirocinio, ho cominciato nuovamente a mandare mail, questa volta spostandomi dal settore dell’amministrazione alla politica. Ho scelto i parlamentari che si occupassero di ambiente e che fossero affini alla mia idea politica e mi sono offerta come assistente. Mi ha risposto la mia attuale parlamentare polacca in maniera positiva, e sono entrata nel suo team, per cui mi occupo ora solo di questioni ambientali.  Nella pratica, seguo meeting e conferenze o leggo report per rimanere aggiornata e poi informo la parlamentare. Praticamente faccio la mediatrice tra lei e il Parlamento, sto dietro le quinte e faccio le sue veci.
E’ un sogno realizzato?
Assolutamente sì. Un sogno realizzato per ora, per il futuro mi piacerebbe cambiare comunque, ma ancora non so bene che strada prenderà la mia vita. Questo è sicuramente un trampolino di lancio che spero mi possa aiutare molto quando ci saranno altre scelte da fare. Suggerisco a tutti di fare l’application per lo Schuman traineeship, non c’è niente da perdere ma potrebbe essere di sicuro un’esperienza di crescita non indifferente.  E io sono qui per aiutare chiunque abbia bisogno di aiuto nel compilare le scartoffie! Dico sul serio!
Astrid Panizza 2020. Tutti i diritti riservati. La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, del testo e/o delle fotografie originali sono espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.