Non disprezzate la patria degli altri
Stamani sul quotidiano L’Adige ho letto una lettera al giornale, seguita dalla risposta del Direttore, il Dr. Faustini.
Caro Direttore, sono un medico di 62 anni, residente in Provincia di Biella, innamorato dell’Italia e appassionato della sua storia, che intende questo amore come semplice attaccamento alle proprie radici, ma che non può tollerare chi odia o disprezza la patria degli altri… Le scrivo per manifestarle la mia indignazione per la recente delibera del Consiglio provinciale riguardante l’abolizione dei termini “Alto Adige” e “altoatesino”.
Devo dire che mi fa piacere sentire che c’è ancora gente che nutre passione per la storia del proprio Paese e sente un forte attaccamento alle proprie radici, in quanto è lo stesso sentimento che nutro pure io per quella che è la mia Terra, che fino al 7 agosto del 1923 si chiamava Tirolo. Un nome che si portava incollato da secoli, che da quel giorno è stato appunto sostituito da quell’ “Alto Adige” di cui si discute tanto e che tanto scandalizza i media italiani, probabilmente ignoranti della nostra Storia locale.
Da quella data il solo pronunciare quel nome o un suo derivato comportava 2000 lire di pena pecuniaria (circa tre stipendi) e tre mesi di galera. Probabilmente il sig. Allorto non è ancora arrivato a leggersi questa parte di storia, in quanto forse ancora troppo recente, ma viene spontaneo chiedersi comunque, dove vede l’odio e il disprezzo della Patria degli altri! Direi l’opposto, sono gli altri che hanno disprezzato e odiato, la Ns. di Patria, la Terra Tirolese! E sono stati proprio i nuovi arrivati, i “redentori” sabaudi.
E lo stesso disprezzo viene sovente dimostrato anche oggi, proprio da quelli che pur vivendo in questa Terra, sostengono e propugnano ancora le sporche idee di quell’Ettore Tolomei che ha qui seminato tanto odio e ingiustizia da essere titolato come “il boia del Tirolo” dallo storico e politico italiano Gaetano Salvemini! E’detto tutto!
Per cui quando parliamo, cerchiamo sempre di pensare che a questo mondo non ci siamo solo noi, esistono anche altri, e a voler imporre le proprie idee, il proprio credo, su tutto e su tutti, si corre il pericolo di trovarsi con i piedi in quella poltiglia puzzolente che si chiama nazionalismo!
Lasciamo quindi che ogni comunità, dalla Sicilia al Brennero, abbia la possibilità di essere fiera della propria storia, del proprio passato, e non insistiamo a volerne cancellare le radici! Vogliamo rispetto? Diamo il rispetto!!
Questo ovviamente vale per il sig. Vittorio Allorto, ma anche per chi gli ha risposto, cioè per il direttore del quotidiano l’Adige. Con tutto rispetto!
Sie müssen eingeloggt sein, um einen Kommentar zu schreiben.
18.10.2019
Gut gesprochen, danke!