Tracce di fede: In voto a San Sisto

Tracce di fede, indelebili. Sono quelle che caratterizzano l’intero territorio tirolese. A volte sono segni importanti, dipinti o sculture di artisti noti e famosi. Altre, forse la maggior parte, sono opera di semplici artigiani dotati di senso artistico e di innata manualità , altre ancora sono il risultato dell’impegno, elementare ma originale, del proprietario del fondo o del maso. Ma di qualsiasi opera si tratti, questi segni stanno a testimoniare la fede profonda dei nostri nonni; una fede semplice ma fortissima, tanto che, nonostante il tempo passato, spesso ancora è viva nei nostri cuori…
Della chiesetta di San Sisto, che sorge nella campagna non lontano da Villa Banale, si hanno notizie dal 1828; prima nello stesso luogo già sorgeva un capitello dedicato allo stesso Santo, eretto probabilmente in seguito a un voto fatto dalla popolazione durante la terribile epidemia di peste del 1630: infatti San Sisto è spesso raffigurato insieme a San Sebastiano e a San Rocco.
A un secondo voto è legato il restauro della chiesetta: fortemente danneggiata durante i fatti d’arme del 1848, fu ripristinata a spese di un soldato che aveva promesso di finanziare i lavori e fatto dipingere una pala d’altare, se fosse riuscito a tornare a casa sano e salvo. Così fu. Il dipinto in particolare, raffigurava San Rocco con il suo cane, San Sisto in abiti pontificali, San Sebastiano e la Madonna assunta in Cielo dagli angeli.
Ma le peripezie della chiesetta di San Sisto non finiscono qui: alla fine degli Anni Settanta si scopri il furto di diverse suppellettili e della preziosa pala d’altare: fu l’artista locale Angelo Orlandi a provvedere alla nuova decorazione della chiesetta, questa volta con degli affreschi „anti-furto“.






