von fpm 23.04.2025 13:00 Uhr

La zatteria dev’essere valorizzata e resa più visibile

La Giunta provinciale di Bozen sostiene il progetto dell’Heimatpflegeverband Südtirol per l’inserimento della zatteria nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.

(Foto: ASP/Sopr prov ai beni culturali) elab grafica fpm

L’edificio di tre piani con finestre disposte su assi regolari e tetto a quattro falde della dogana di Bronzolo è stato costruito alla fine del XVIII secolo. La zatteria, pratica tradizionale di trasporto merci sui fiumi, deve essere maggiormente valorizzata in Südtirol: il 22 aprile 2025 la Giunta provinciale ha deciso di sostenere il progetto di candidatura per l’iscrizione della zatteria nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale UNESCO. La proposta era stata avanzata dall’assessore provinciale allo Sviluppo del territorio, Peter Brunner. Già dal 2022 la zatteria è riconosciuta come patrimonio culturale immateriale grazie all’iniziativa di diversi Paesi, tra cui Austria, Germania, Polonia, Lettonia, Spagna e Repubblica Ceca. Con il progetto presentato dall‘Heimatpflegeverband dell’Südtirol, si intende ora ampliare l’iscrizione esistente con la parte altoatesina.

La zatteria è una tradizione secolare in Südtirol e in altre regioni del Nord Italia. In Südtirol le fonti scritte risalgono all’839 d.C., mentre il primo statuto degli zatterieri dell’Adige fu redatto a Verona nel 1260. La zatteria ha influenzato non solo il commercio, ma anche l’artigianato, la lingua e la topografia delle zone interessate. Recenti scavi archeologici a Branzoll, l’antico porto fluviale di Bozen, ne sottolineano il valore culturale: nel 2023 sono stati riportati alla luce una rampa portuale storica, una scala di controllo con 26 gradini e un edificio doganale del XVIII secolo sottoposto a vincolo di tutela. “La zatteria è un capitolo quasi dimenticato della nostra storia, strettamente legato allo sviluppo del commercio, dell’artigianato e della topografia della regione”, afferma l’assessore provinciale Peter Brunner.

Secondo la Giunta provinciale, il progetto di candidatura soddisfa i criteri della Convenzione UNESCO del 2003 ed è stato presentato in modo completo e formalmente corretto da un’organizzazione autorizzata, l’Heimatpflegeverbands del Südtirol. È stato elaborato in stretta collaborazione con altre associazioni di zatterieri del Nord Italia, tra cui l’associazione “Associazione dei zateri de la dogana de Branzoll”, che dal giugno 2024 è anche membro dell’Associazione Internazionale degli zatterieri (International Association of Timber Rafting).

Oltre al significato storico e culturale, l’iniziativa ha anche un potenziale per lo sviluppo turistico sostenibile, ad esempio lungo la pista ciclabile “Claudia Augusta”, che passa direttamente davanti allo storico porto di Branzoll. Il riconoscimento come patrimonio culturale dell’UNESCO mira a rafforzare la conoscenza della zatteria, a promuoverne la trasmissione e a contribuire alla visibilità di questa forma di identità culturale.

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite