von fpm 22.04.2025 10:00 Uhr

Incontro UPAD in collaborazione con Agraria Riva del Garda

“L’olio al microscopio: come riconoscere l’olio d’oliva di qualità”

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Ad aprile si è svolto presso la Biblioteca civica di Brixen l’evento informativo “Olio al microscopio – come riconoscere l’olio d’oliva di qualità”. L’incontro è stato organizzato da UPAD in collaborazione con Agraria Riva del Garda, azienda leader nella produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità. L’evento si è rivolto a consumatori interessati, intenditori e professionisti del settore agricolo e alimentare e ha offerto una preziosa opportunità per conoscere le caratteristiche qualitative e le proprietà sensoriali dell’olio d’oliva. L’evento è stato diviso in due parti. La prima parte si è concentrata sulla lettura e la comprensione dell’etichetta, un passaggio fondamentale per orientarsi tra le diverse classi commerciali. È stato dichiarato che l’olio extravergine di oliva è ottenuto esclusivamente mediante procedimenti meccanici e deve avere un’acidità libera inferiore allo 0,8%. Al contrario, l’olio d’oliva vergine può presentare lievi difetti sensoriali e un’acidità leggermente più elevata. L’olio d’oliva, che è composto da olio raffinato e olio vergine, è di qualità notevolmente inferiore.

Particolare attenzione è stata posta alle consuete diciture presenti in etichetta, come “prima spremitura a freddo” o “estrazione meccanica”, che – se correttamente dichiarate – garantiscono determinati standard qualitativi. Ad esempio, la lavorazione a temperature inferiori a 27 gradi Celsius consente la conservazione degli aromi volatili e dei composti fenolici, fondamentali per la qualità dell’olio. Un altro argomento trattato è stato quello delle frodi alimentari nel settore dell’olio d’oliva, come l’aggiunta di oli di qualità inferiore o raffinati, false informazioni sull’origine o informazioni fuorvianti sulla produzione. Un altro punto importante era la corretta conservazione dell’olio d’oliva. Luce, ossigeno e calore sono tra i principali nemici dell’olio. Per questo motivo, è opportuno conservarlo in bottiglie scure e ben chiuse, lontano da fonti di calore. Sebbene la durata di conservazione spesso raggiunga i 18 mesi, si consiglia di consumare il prodotto entro un anno dalla produzione per godere appieno delle sue proprietà sensoriali.

La seconda parte dell’evento prevedeva una degustazione guidata. I partecipanti hanno potuto confrontare due oli extravergini di oliva con profili sensoriali diversi. L’analisi sensoriale, effettuata secondo i criteri del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), ha permesso di approfondire la conoscenza delle principali caratteristiche sensoriali. Il fruttato, che può ricordare l’erba fresca, il pomodoro, la mela o il carciofo, è indice della qualità delle olive e della freschezza del prodotto.

L’amaro e il piccante, spesso percepiti come sgradevoli dai consumatori meno esperti, sono in realtà caratteristiche positive. Indicano un alto contenuto di polifenoli, antiossidanti naturali con effetti benefici sulla salute. La piccantezza è dovuta in particolare all’oleocantale, una sostanza dalle proprietà antinfiammatorie, simili all’ibuprofene.

Durante la degustazione è stato sottolineato che un olio d’oliva di alta qualità colpisce per l’equilibrio e l’armonia tra i componenti sensoriali e non deve presentare difetti come odori di rancido, di muffa o di vino. Si è parlato anche dell’abbinamento tra olio e cibo: gli oli intensamente fruttati sono ideali per piatti sostanziosi come legumi o carne rossa, mentre le versioni più delicate sono ideali per pesce, insalate o piatti leggeri.

Al termine dell’incontro è emerso con chiarezza quanto sia importante sensibilizzare l’opinione pubblica sull’olio d’oliva: dalle sue origini, alle pratiche agricole sostenibili, fino alla promozione delle varietà autoctone di olivo. L’olio extravergine di oliva non è un semplice ingrediente, ma un vero e proprio patrimonio agricolo che merita valorizzazione, conoscenza e cura.

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