von mas 20.04.2025 06:45 Uhr

Tracce di fede: Cristo è risorto!

La fede, semplice ma profonda, di chi ha vissuto per secoli ed ancora vive fra le valli e le montagne della nostra Terra, è testimoniata da decine e decine di segni, di tracce.  Poco prima di Pasqua siamo tornati nella Landeshauptstadt…

Foto: Manuela Sartori / UT24

Tracce di fede, indelebili. Sono quelle che caratterizzano l’intero territorio tirolese. A volte sono segni importanti, dipinti o sculture di artisti noti e famosi. Altre, forse la maggior parte, sono opera di semplici artigiani dotati di senso artistico e di innata manualità, altre ancora sono il risultato dell’impegno, elementare ma originale, del proprietario del fondo o del maso. Ma di qualsiasi opera si tratti, questi segni stanno a testimoniare la fede profonda dei nostri nonni; una fede semplice ma fortissima, tanto che, nonostante il tempo passato, spesso ancora è viva nei nostri cuori…

Poco prima di Pasqua siamo tornati nella Landeshauptstadt, fra le tante cose „regalandoci“ anche una visita al Ferdinandeum.  La collezioni di dipinti del museo è davvero ricchissima, sono tante le tele davanti alle quali ci siamo fermati. In particolare, visto anche il periodo, è stata questa Resurrezione ad attirare i nostri sguardi.

Opera di un anonimo pittore nel tardo Quattrocento,  scuola di Nürnberg, dipinta ad olio su tavola di legno,  è ricchissima di personaggi e di particolari.  I soldati caduti a terra, sbigottiti o addirittura privi di sensi, i loro abiti, i dettagli delle armature, delle cotte di maglia, delle calzature e delle armi.  L’angelo  accanto alla figura di Cristo, con le ali piumate, i capelli inanellati in onde composte e boccoli dorati, la veste candida drappeggiata.  Più lontano, in secondo piano, le pie donne che si stanno recando al Sepolcro con gli unguenti, i profumi, le fasce.  Sullo sfondo, un paesaggio che ne richiama tanti di noti:  un castello turrito, le anse di un fiume o di un lago, verdi montagne che paiono tuffarcisi.

In primo piano il Cristo, i segni del martirio appena evidenti sui piedi trafitti dai chiodi, la ferita al costato nascosta dal mantello rosso brillante, chiuso da un gioiello prezioso; la mano benedice, quasi a voler perdonare e redimere l’intera Umanità. Il mistero e la speranza della Pasqua sono tutti racchiusi in quelle dita alzate verso il mondo, verso di noi….

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