von fpm 20.04.2025 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (75)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…

Si è già parlato diffusamente del cognome Kehrer e al di là delle sue origini linguistiche e storiche, il cognome Kehrer ha un significato culturale per coloro che lo portano. Abbiamo anche rilevato non senza disappunto e eufemistico sarcasmo come il Tolomei lo avesse italianizzato in Della Svolta, o, Svolti. Vale la pena sottolineare che le tradizioni familiari, il folklore e le storie ereditate spesso plasmano l’identità e il senso di appartenenza delle persone con il cognome Kehrer. Italianizzare in maniera ridicola mette in evidenza quanto fosse spregiudicata la metodologia fascista di Tolomei volta, come si è detto, a minare l’identità del popolo tirolese.  Attraverso la conservazione dei documenti familiari, della conoscenza ancestrale e delle storie orali, i discendenti della famiglia Kehrer – come del resto per tutte le famiglie e quindi tutti i cognomi – possono mantenere un legame con le proprie radici e la propria eredità. Celebrare costumi, valori ed esperienze condivisi può rafforzare i legami all’interno della famiglia Kehrer e promuovere un senso di comunità e solidarietà.

Inoltre, l’esplorazione del cognome nel contesto più ampio della cultura e della storia offre una comprensione più profonda dei contributi e dei risultati degli individui con questa eredità. Approfondendo le narrazioni e le conquiste di personaggi importanti con il cognome, possiamo apprezzare la diversità e la resilienza dell’eredità delle famiglie. Il cognome racchiude un ricco arazzo di storia, lingua e cultura che continua a incuriosire e ispirare coloro che cercano di scoprirne le origini e i significati.

Approfondendo l’etimologia, l’evoluzione e gli aspetti genealogici dei cognomi, otteniamo un apprezzamento più profondo per le complessità e le sfumature dell’identità e del patrimonio familiare, riconosciamo l’eredità duratura di questo lignaggio ancestrale e l’impatto duraturo che ha avuto sulle società di tutto il mondo. Attraverso la continua ricerca, esplorazione e narrazione, possiamo preservare l’eredità e l’eredità del cognome affinché le generazioni future possano apprezzarle e celebrarle. (continua)

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