von fpm 13.04.2025 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (74)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…

Il cognome Kehrer è profondamente radicato nella storia germanica, con un’origine che può essere fatta risalire a secoli fa. Derivato dalla parola tedesca „Kehr“, che significa spazzare o pulire, si ritiene che il cognome Kehrer fosse originariamente utilizzato per descrivere occupazioni legate alla pulizia o alla custodia. Il suffisso „-er“ si trova comunemente nei cognomi tedeschi e denota l’occupazione o il ruolo di una persona all’interno di una comunità. Una possibile interpretazione del cognome è „Straßenkehrer“, che si riferisce a uno spazzino o a qualcuno che svolge compiti umili. Ciò suggerisce che i primi portatori del cognome Kehrer potrebbero essere stati associati a posizioni di rango inferiore o di lavoro manuale. Inoltre, il termine „wohnt an der Kehr, Wegbiegung“ può indicare che gli individui con il cognome Kehrer vivevano vicino a una curva della strada o a un punto di riferimento specifico noto come Kehr. Questo legame con una particolare località o caratteristica geografica potrebbe aver influenzato l’adozione del cognome Kehrer da parte di alcune famiglie.

Nel corso del tempo, il cognome Kehrer ha subito varie trasformazioni e adattamenti, riflettendo i cambiamenti nella lingua e nelle norme sociali. Sono emerse diverse ortografie, come Kehr e Kehren, diversificando ulteriormente i rami dell’albero genealogico Kehrer. Nel XIV secolo, i documenti mostrano la presenza di individui con il cognome Arnold an dem Kere nella regione tedesca della Renania orientale. Questa variazione del cognome Kehrer dimostra la sua precoce prevalenza nei territori di lingua tedesca ed evidenzia le variazioni regionali nell’uso del cognome.

Mentre gli immigrati tedeschi si diffondevano in altre parti del mondo, anche il cognome Kehrer si fece strada in nuovi territori, influenzando le convenzioni di denominazione locali e contribuendo alla distribuzione globale del nome. Uno studio incentrato sulle origini del cognome Kehrer ha rivelato che una percentuale significativa di individui che portano questo nome provengono da paesi anglofoni, suggerendo un’ampia distribuzione geografica e un’eredità transculturale. Ebbene, italianizzandolo, com’è che lo aveva interpretato l’Ettore? Dalla Svolta, o, Svolti… si deve commentare? No. (continua)

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