Andiamo a teatro

Autore di romanzi, racconti, drammaturgie e sceneggiature, Vitaliano Trevisan, prematuramente scomparso all’inizio del 2022, è stato uno dei protagonisti assoluti del panorama letterario di questi ultimi venti anni con la sua raffinata scrittura-bisturi che ha fatto emergere con nitore e crudezza il lato più scuro dell’immaginario della sua terra d’origine. Nelle sue opere Trevisan si è insinuato nelle pieghe del Nordest, mettendo in luce, con il suo stile tagliente, come il mito del lavoro non riesca ad esaurire il nostro essere nel mondo.
Scandisk è il primo testo della trilogia teatrale Wordstar(s), composta fra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio. Scandisk è il programma informatico che controlla i file e i cluster danneggiati nell’hard disk del computer, una scansione superficiale di una memoria fissa. Protagonisti di questa tragicommedia di contemporanea umanità sono alcuni operai di un magazzino di cuscinetti a sfera che escogitano un piano che dovrebbe permettere loro di cambiare radicalmente vita, eliminare gli errori, fare tabula rasa.
È un’umanità del tutto inedita quella che Trevisan mette al centro delle azioni: non si tratta semplicemente del modo di vivere o delle condizioni di vita dei lavoratori veneti in fabbrica alla fine degli anni Novanta; sebbene questa sia evidentemente la “pelle” del testo, la drammaturgia dell’autore mette in atto un’operazione di “scarnatura” del dire e dell’agire senza precedenti nel panorama della letteratura italiana (le scarnatrici sono un genere di macchine industriali usate nelle concerie).
Trevisan ritrae la vita così com’è, senza retorica né autocompiacimento, e forse per questo spesso ci fa ridere: la livida comicità che è generata dal ritratto dal vero della nostra ordinaria quotidianità. Mercoledì alle 20.30 a Bozen – Teatro Studio
