Andiamo a teatro

Questo spettacolo prende ispirazione dal romanzo “Peter Pan” di James Matthew Barrie, che racconta di Peter Pan, un bambino magico, che vive nell’isola che non c’è. Neverland è un’isola felice dove tutti possono restare piccoli: è forse dentro la testa di ogni bambino, un posto dove vanno a finire le cose dimenticate dai grandi, per cui non c’è spazio nella vita reale. “C’è un ’Isola-che-non-c’è per ogni bambino, e sono tutte differenti.” Peter Pan ci offre la possibilità di indagare su cosa significa essere piccoli e diventare grandi… Cos’è che ci perdiamo nel diventare adulti? “Ogni volta che un bimbo dice ‘Io non credo alle fate’, c’è una fatina che da qualche parte cade a terra morta.”
Questa storia ci invita a ritrovare le qualità dell’infanzia: lo stupore, la fiducia, l’attitudine a giocare e sognare, un’azione salvifica della fantasia e del gioco da non dimenticare in età adulta. Peter Pan rappresenta l’inseguimento di un tempo perduto che sfugge al nostro controllo è per noi la gioia dell’avventura e la negazione di un’eccessiva razionalità che spegne la bellezza del vivere. “Solo chi sogna può volare.”
Il nostro spettacolo lo pensiamo come un “volo” verso la libertà, un atto di fede nell’infanzia e in ciò che rappresenta. Come direbbe Peter: “Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali.”
Il 23 marzo al Teatro Sociale di Trento alle ore 16:00
