Lo schiaffo “tolomeico” (60)
La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…
In Pustertal con “Holzham” dove “hom” sta per “heim”, si definisce in un certo senso la legnaia essendo composta da “Holz”, legno e “Heim”, casa. Questa ovviamente è solo una lettura pragmatica. Il cognome Holzhammer contiene, Holz e Hammer, quindi legno e martello. Che ci fa il Tolomei? Edifica un bizzarro Spaccalegna che, considerandolo solo una delle sue solite invenzioni, altro cognome inesistente nella penisola, lo mette in competizione con Martelli e Dalbosco. Anche Holzinger (o Holzniger) diventa Spaccalegna oppure Boschieri e Boscaroli… Con Holzknecht è andato sul facile perché in Gröden gli Holzknecht si chiamavano anche Boschier e dunque l’ometto adatta Boschieri e Boscaroli. Stessa sorte per Holzmann e Holzner. Per Holzl o Hölzl invece preferì deviare con Boschetti. Insomma, come si può constatare, dove il cognome contiene un “holz” l’escursione tolomeica non ha lesinato nel perlustrare i “boschi” e i “boschetti” …
Hopfgartner che in Pustertal, ad esempio, si trova spesso associato al maso, è stato deviato in Luppolo o Giardini. Del resto, luppolo in lingua tedesca si dice Hopfen, dunque la scelta dell’omo stultus pur dimostrando confusione con “Giardini”, ha usufruito pragmaticamente del lessico.
Con Höppe è saltato di palo in frasca in un Oppi di cui si rileva la presenza in Italia in qualche regione sparsa. Anche con Hörbst ha avuto facile accesso ad una questione pratica scegliendo Autunno… sono una sessantina le famiglie Autunno sparse qui e là nella penisola ma nessuna compare in Trentino Südtirol. Va ricordato che Autunno in lingua tedesca si dice Herbst. (continua)