von fpm 10.01.2025 10:00 Uhr

Andiamo a teatro

Via dei Matti 43: un racconto poetico, tenerissimo e indifeso sull’infanzia negata, che ci dimostra come cuore e amicizia, tenerezza e generosità siano l’unico rimedio per salvarci la vita.

(Foto dal sito ufficiale) elab grafica fpm

Nella stessa via e nello stesso stabile in cui un tempo c’era una casa-famiglia, ora sorge una libreria, anzi per l’esattezza una libereria, perché i libri liberano la mente e appartengono non a chi li scrive ma a chi li legge: la Libereria di Via dei Matti 43. Il proprietario si chiama Simpliofonte Patù Ghirigoro: è cresciuto all’interno di quella casa famiglia, dove per alcuni anni hanno vissuto un gruppo di ragazzini con disturbi mentali e comportamentali, ognuno con la propria stranezza e il proprio talento, come spiegava loro il Direttò, un uomo buono come il pane e grande come una montagna che a quei ragazzini voleva un bene dell’anima: Sfumentino, in cerca di sigarette, Lupin che ruba per gli amici suoi, Simpliofonte che vede i fantasmi ed è lievemente schizofrenico, Angelo che non parla ma fa disegni meravigliosi, ed ElseMerilin, che dice troppe parolacce, beve quello che un bambino non dovrebbe bere e le piace fare il bagno nella vasca e non la doccia. Quant’è bella, ElseMerilin…

Ed è proprio quando ElseMerlin riappare nella Libereria portando a Simpliofonte dei giornali di vent’anni prima che inizia la storia. Il risultato è un racconto poetico, tenerissimo e indifeso sull’infanzia negata, su come è difficile liberarsi dagli incubi e dalla violenza quando la violenza è chiusa tra le mura domestiche e da fuori non si sentono i singhiozzi. Eppure, la Libereria di Via dei Matti 43 di Simpliofonte Patù Ghirigoro sta proprio qui a dimostrare che cuore e amicizia, tenerezza e generosità sono l’unico rimedio che può salvarci la vita. Lì per alcuni anni ha vissuto un gruppo di ragazzini con disturbi mentali e comportamentali, ognuno con la propria stranezza e il proprio talento. Dopo un controverso caso di adozione che aveva portato a un tragico evento, la casa-famiglia era stata chiusa. L’arrivo burrascoso nella Libereria di un ragazzino biondo rimette tutto in movimento: ricordi, fantasmi, dolori e amori.

Così, al ritmo di una giostra impazzita, Marco Valeri racconta la storia presente e passata di Via dei Matti e dei suoi vivacissimi abitanti, tra risate singulti e accenti strani, parole immaginarie e destini fragili, sempre con il batticuore. Il risultato è un racconto poetico, tenerissimo e indifeso sull’infanzia negata, che ci dimostra come cuore e amicizia, tenerezza e generosità siano l’unico rimedio per salvarci la vita.

Domani, sabato 11 gennaio all’Auditorium del Conservatorio F.A. Bonporti, Largo Marconi 5, Riva del Garda all ore 21.00. Info su costi biglietti, abbonamenti e prevendite: www.comune.rivadelgarda.tn.it Info Comune di Riva d/G n. 0464.573916, 573918, cultura@comune.rivadelgarda.tn.it

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