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Briciole di Memoria: Enrico e Genesio, fratelli…

Enrico e Genesio Zucal di Romeno, morti a poco più di 43 anni … in due…

Foto da TCU - elaborazione UT24

Il Foglio Annunzi Legali inizia le sue pubblicazioni il 10 maggio 1919 quale supplemento al Bollettino Ufficiale del Governatorato di Trento, che dal settembre dello stesso anno diventa il Commissariato Generale per la Venezia Tridentina.

Oltre a editti e pubblicazioni ufficiali, sul FAL appaiono anche le informative sull’avviamento e sulla conclusione delle procedure di dichiarazione di morte: si tratta per la quasi totalità dei casi, di soldati dispersi sui vari scenari della guerra: dalla Galizia ai Balcani, dalla Romania al nostro fronte, quello tirolese. Le notizie pubblicate sono spesso scarne, talvolta invece – incrociandole con quelle contenute nei registri parrocchiali, in quelli dei curati da campo, nelle liste delle perdite oppure nell’Ehrenbuch – permettono di ricostruire quasi completamente “piccole storie” di morte e disperazione, minuscoli tasselli personali e familiari della grande tragedia collettiva che si abbattè sulla nostra Terra e su tutta l’Europa.

Ne raccontiamo qualcuna, con l’intento di contribuire, nel nostro piccolo, ad accendere qualche “lume di candela” sul nostro passato e sulla nostra storia. Oggi raccontiamo la storia di due fratelli di Romeno, Enrico e Genesio Zucal

Enrico e Genesio Zucal

Genesio Zucal e la moglie Carolina nata Graif sono di Romeno.  Sposati nel gennaio del 1887, hanno cinque figli: Candido Domenico, nato nel dicembre di quello stesso anno; poi arrivano Candido Giocondo nel  1891, Enrico Giacomo nel 1892, Giorgio Gioele nel 1894 e Genesio Lorenzo nel 1895.

Quando scoppia la guerra, fra i richiamati ci sono anche Enrico e Genesio: forse partono assieme o forse no; magari sono nello stesso reggimento, nella stessa compagnia…   Le loro vite, da sempre intrecciate come solo quelle di due fratelli possono essere, si dividono nelle desolate lande galiziane.  Ma il loro destino non è chiaro, i racconti di famiglia collimano solo in parte con i pochi documenti ufficiali… la guerra ha mescolato ricordi e carte, ed è difficile trovare e seguire il filo delle loro esistenze fino alla fine. Già, perchè l’unica cosa certa è che quel filo presto si spezza: Enrico e Genesio vengono risucchiati dal vortice spaventoso della guerra e a Romeno non fanno ritorno.

Secondo le Verlustlisten (e secondo quanto racconta il lavoro  di Andrea Graiff sulla storia di Romeno), Enrico è fra i primi a cadere: arruolato nel II Reggimento Landesschützen, muore in battaglia tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 1914.  Altre fonti invece dicono che la famiglia riceve sue notizie fino all’estate successiva, e che poi sia morto in prigionia

Le ultime lettere di Genesio sono del febbraio 1917, scritte da un campo di prigionia russo: poi anche su di lui cade il silenzio. E’ morto di tifo, si dice; di stenti, racconta Candido Asson quando torna a Romeno alla fine della guerra, consumato nelle terribili miniere di carbone siberiane.

Come o quando sia successo, Enrico e Genesio lasciano le loro vite sul fronte orientale. Sono poco più che ragazzi, giovani come l’acqua: fra tutti e due, arrivano appena a 43 anni…

 

Dal Foglio Annunzi Legali

Nell’edizione del Foglio Annunzi Legali pubblicata il 14 agosto 1920, appare l’annuncio in due lingue dell’avviamento della procedura allo scopo della “dichiarazione di morte dei fratelli Enrico e Genesio Zucal, figli di Domenico e di Carolina nata Graiff da Romeno … richiamati sotto le armi in seguito alla mobilitazione del 1914 e mandati al fronte russo. Sembra siano caduti prigionieri dei russi. Dell’Enrico mancano notizie dal giugno 1915 e del Genesio dal 25 febbraio 1917, nel qual giorno sembra sia morto di tifo.

(…) vieve avviata dietro istanza della madre, Carolina vedova Zucal di Romeno la procedura allo scopo della dichiarazione di morte della suddetta persona assente.”

Qualche altra notizia...

… perchè forse qualcuno dei nostri lettori riesce a ritrovarsi in questa storia.

Candido Domenico Zucal sposa nel 1917 Rosa Pedrotti di Savignano e nel 1918 ha un figlio che battezza con il nome di Genesio;  muore nel 1961 a Romeno.  Candido Giocondo invece si sposa nel 1922 con Francesca  Pacini (?) di Sarnonico, dove muore nel 1980 a quasi novant’anni.

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