von fpm 03.01.2025 06:45 Uhr

Parliamone: cognomi “tedeschi” in provincia di Trento (53)

Andremo a conoscere con Flavio Pedrotti Móser i cognomi e i toponimi di origine tedesca nella provincia di Trento.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Una caratteristica delle aree alloglotte della provincia di Trento è l’intensità con cui i nomi di luogo e i cognomi (e/o soprannomi) come tali o come denominazioni di masi e di località ritornano soprattutto nelle zone cimbre e in quelle mòchene. Ma è tutto il territorio provinciale ad essere coinvolto dai numerosi cognomi di chiara origine tedesca. Si deve anche dire che la spietata italianizzazione dei cognomi durante lo sventurato periodo fascista che aveva colpito duramente la provincia di Bozen, il Südtirol, per mano, anzi per mente diabolica del toponomicida Ettore Tolomei, aveva interessato anche la provincia di Trento, il Welschtirol o Tirolo di lingua italiana. Si deve dire che i notai fecero grande opera di italianizzazione formale dei cognomi. Del resto, famiglie di ceppo italiano e non trentino si insediarono ad esempio nel perginese sin dalla fine del Quattrocento e pur non essendo numerose trovarono una adeguata ospitalità anche perché ai perginesi interessava unicamente che i nuovi venuti non fossero a carico del Comune. Più tardi, anche in contesti simili, i notai cominciarono ad italianizzare per cercare una omologazione onomastica privilegiando cognomi italiani.

Poco diffuso ma presente soprattutto in Zimmertal è Rànter. La storia dietro questo cognome è affascinante e piena di mistero. Indagandone l’origine etimologica, ci immergiamo in un mondo di significati e connessioni linguistiche che ci portano a comprendere meglio il patrimonio che Ranter rappresenta. L’iniziale distribuzione geografica del cognome ci porta in diverse regioni e ci invita ad esplorare la diversità delle culture che ne hanno influenzato l’evoluzione nel tempo. Infine, approfondire il contesto storico e culturale in cui è emerso Ranter ci permette di ricostruirne il passato e comprendere le circostanze che hanno dato origine a questo cognome così speciale. Ranter, come tanti altri cognomi, ha un’origine che risale ad antiche pratiche che variavano a seconda della regione e del tempo. L’intrigante storia dietro il nome Ranter ci invita a esplorare le sue radici etimologiche, che si intrecciano con l’evoluzione della lingua e le complessità dell’adattamento fonetico dei cognomi stranieri. Questo processo, spesso pieno di insidie, ci rivela la ricchezza linguistica e culturale che ogni cognome racchiude.

I Ranter’s furono una setta al tempo del Commonwealth Inglese (1649-1660) considerati eretici dalla Chiesa stabilita di quel periodo. Sostenevano tesi panenteistiche, affermando che Dio è presente in ogni creatura. Ciò li portò a negare l’autorità della Chiesa, della Scrittura, del ministero corrente e dei servizi. Invitarono invece gli uomini a dare ascolto a Gesù nella loro coscienza. Molti Ranters sembrano aver respinto la credenza dell’immortalità e di un Dio personale, e per molti versi assomigliano ai Fratelli del Libero Spirito nel XIV secolo.

Anche se non particolarmente organizzati e privi di leader, il loro membro più famoso fu Laurence Clarkson, o Claxton, che si unì ai Ranters nel 1649. Claxton adottò rapidamente la credenza dei ranter “che un credente è libero da tutti i vincoli tradizionali, che il peccato è un prodotto dell’immaginazione, e che la proprietà privata è sbagliata”. Che ci sia un legame? (continua)

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