I “doni” degli Amici della neonatologia
Come accaduto negli scorsi anni, anche nel 2024 l’associazione ANT – Amici della neonatologia trentina Odv ha dimostrato il proprio sostegno al Dipartimento pediatrico con tre donazioni effettuate in diversi periodi dell’anno.
Le donazioni hanno incluso un kit per la ventilazione non invasiva, tre tiralatte e, più recentemente, una selezione di libri per l’infanzia scelti secondo i criteri della “Cura della lettura”. Quest’ultima iniziativa pone il libro come strumento di cura: un veicolo per la voce di mamma e papà durante il ricovero e un importante stimolo neurocognitivo per i piccoli pazienti.
La recente donazione di libri e albi illustrati è avvenuta alla presenza della direzione dell’ospedale Santa Chiara, rappresentata dal direttore Michele Sommavilla con il dirigente medico Damiano Berti, del direttore del Dipartimento transmurale pediatrico, Massimo Soffiati, della referente Apss per il progetto “Nati per Leggere”, Patrizia Orler e di Silvia Franceschini, logopedista.
I libri donati dagli Amici della neonatologia trentina, saranno utilizzati attraverso due canali: una parte sarà messa a disposizione del personale per il prestito alle famiglie, mentre un’altra parte verrà inclusa nella scatola di benvenuto, che viene consegnata al momento del ricovero del bambino.
«Ringrazio di cuore l’associazione per il costante e prezioso sostegno ai nostri piccoli pazienti e alle loro famiglie. – ha dichiarato il direttore del Dipartimento transmurale pediatrico, Massimo Soffiati – Ogni donazione che riceviamo rappresenta un gesto concreto di cura e vicinanza. La sinergia e la collaborazione tra il nostro reparto, il nostro ospedale e realtà associative come ANT costituiscono un modello virtuoso di condivisione e sostegno, volto a migliorare il benessere di tutti i pazienti, nel nostro caso dei più piccoli».
La presidente dell’associazione Amici della neonatologia, Giulia d’Amaro Valle, ha sottolineato l’importanza del lavoro di rete: «La rete è fondamentale per le buone pratiche: l’unico vero fine comune è che mamme e papà possano sentirsi liberi di parlare ad alta voce ai propri bimbi, che la loro voce curativa arrivi ai neonati in culla. Ci auguriamo quindi che il progetto continui con la sinergia di infermiere, infermieri, medici che ogni giorno sono a contatto con i genitori, che lo ricordino spesso, propongano la lettura, parlino loro dei benefici».