von fpm 18.12.2024 14:00 Uhr

Cortina, Livinallongo e Colle Santa Lucia verso il Südtirol?

Come Pedemonte, Valvestino e Magasa che da anni rivendicano il diritto storico di tornare in Trentino, Cortina, Livinallongo e Colle Santa Lucia esprimono il desiderio di tornare in Südtirol

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Il Comitato Torniamo in Trentino è un’associazione apolitica ed apartitica che promuove il ritorno di Pedemonte e Casotto, Valvestino e Magasa in seno alla provincia-madre, il Trentino, da cui furono cacciati nel 1929 in maniera autoritaria e contro il parere di tutta la popolazione. Sono ormai passati quasi 18 anni dal referendum col quale la maggioranza della popolazione di Pedemonte e Casotto (76,1%) aveva inequivocabilmente espresso la volontà di ritornare a far parte del Trentino ma finora, purtroppo, ciò non è ancora divenuto realtà. Mentre Fodom con Colle Santa Lucia e Livinnalongo premono con l’obiettivo di cambiare di regione subito dopo le Olimpiadi 2026. Ci sono tante premesse a sostenere questa volontà popolare, a cominciare dagli aspetti storici e culturali, tradizioni comprese. Ill passaggio dei tre Comuni bellunesi al Südtirol sarebbe uno stimolo in più per spingere con più determinazione gli obiettivi del Comitato Torniamo in Trentino.

In attesa che tutto diventi realtà, la nuova amministrazione di Livinallongo, con il sindaco Nagler, hanno preso decisioni di carattere identitario intitolando la piazza del municipio a Katarina Lanz, una importante figura patriottica tirolese che nel 1797 guidò una se pur piccola rivolta popolare contro l’esercito napoleonico che aveva invaso il Tirolo affrontando in battaglia i soldati francesi respingendoli con la forza. Se a questo si aggiunge il risentimento popolare verso il ventennio fascista e l’operato criminale della italianizzazione forzata del territorio tirolese operato dal regime e perpetrato dal genocidio culturale per mano di Ettore Tolomei, le ragioni di tornare a far parte dell’antico Tirolo storico prevalgono su qualsiasi altro ideale. A questo va aggiunto anche la questione ladina dei “fratelli separati”.

Non va trascurato ovviamente anche in risposta a chi chiede con scetticismo le altre ragioni semmai più pragmatiche, l’emergenza fattuale di rivedere le più basiche esigenze amministrative: in primis le carenze del trasporto pubblico e poi la volontà di passare nel sistema tpl del Südtirol; non solo, perché è stato rilevato il taglio ai fondi alle stazioni dei vigili del fuoco volontari e la lettera al presidente della Repubblica Mattarella perché faccia rispettare il volere popolare espresso con il referendum del 2007.

Il Comitato Torniamo in Trentino da una parte e i comuni del bellunese dall’altra rimangono per ora ancora sospesi sulla corda tesa tra Veneto e Trentino Südtirol in attesa che la chiusura delle Olimpiadi sia uno start di buon auspicio per tornare a riabbracciare l’antico territorio: passare al Trentino e al Südtirol in tempi rapidi. Possibilmente più rapidi di quelli iniziati con il referendum di 17 anni fa. Ad incoraggiare gli animi c’è un precedente: lo spostamento di Sappada in Friuli Venezia Giulia.

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