Spazi abitativi a prezzi accessibili invece di progetti di lusso

Il consiglio comunale della città di Bozen ha deciso di cancellare dal piano di sviluppo strategico (DUP) per gli anni 2025-2027 il controverso progetto Laurinpark del gruppo di investitori formato da Heinz Peter Hager, Franz Staffler e la Raika-Landesbank. Ciò significa che per il momento il previsto rifacimento del complesso immobiliare sulla Schlernstrasse, Laurinstrasse e Gerbergasse è sospeso. Il progetto di costruzione prevedeva un nuovo edificio dal volume di 60.000 metri cubi che, oltre alla nuova sede della Raika-Landesbank, avrebbe compreso anche uffici, locali commerciali e appartamenti di lusso. I critici, come il consigliere comunale Rudi Benedikter, hanno descritto il progetto come una sorta di “mini-Waltherpark” e hanno lamentato che non prevedeva misure sufficienti per creare alloggi a prezzi accessibili.

Già in primavera il consigliere comunale Rudi Benedikter dei Verdi aveva chiesto una riduzione del volume edificabile e una ridistribuzione del 60% della superficie per l’edilizia sovvenzionata. “Tuttavia, queste proposte non hanno trovato la maggioranza, il che rende ancora più significativa la rimozione del progetto dal piano di sviluppo”. Oltre al Laurinpark il Comune ha bloccato anche un altro progetto edilizio di Hager. Nell’ambito dell’adozione del Piano Acustico Comunitario (PCCA) per la zona industriale, si è deciso di mantenere la classe di protezione acustica 4, che esclude l’edilizia residenziale in questa zona. Ciò significa che il progetto di Hager di realizzare progetti residenziali nella parte della zona industriale che lui chiama “quartiere Ponte Roma” fallisce.

“La città ora sta fissando confini chiari“, ha commentato Benedikter. Alla luce dei recenti sviluppi del cosiddetto caso di corruzione Benko Hager, questa decisione dimostra che Bozen si sta impegnando per una pianificazione urbana più sostenibile e socialmente giusta.

I Verdi chiedono che in futuro venga data maggiore importanza agli alloggi a prezzi accessibili e alle infrastrutture sociali invece di dare priorità ai progetti degli investitori focalizzati sugli immobili di lusso.