von mas 04.12.2024 08:00 Uhr

Alto Garda, l’indagine partita da Bolzano

L’inchiesta sulle speculazioni edilizie, che ha coinvolto anche Cristina Santi, sindaco di Riva del Garda, partirebbe dalla “rete” dell’imprenditore Renè Benko.

Bozen - Waltherplatz - Dom - Foto: UT24

Le indagini sarebbero state avviate ancora nel 2019, dopo un accesso abusivo al sistema informatico di un dipendente del Comune di Bolzano. Da li, gli inquirenti sarebbero giunti ad ipotizzare l’esistenza di un gruppo affaristico, facente capo all’imprenditore Renè Benko, in grado di controllare le iniziative edilizie di diverse pubbliche amministrazioni sull’intero territorio regionale.

La Procura di Trento ha richiesto alle autorità austriache di procedere all’arresto di Benko, che però è ancora a piede libero e ha dichiarato di voler collaborare pienamente con gli inquirenti.  Ieri sono stati messi agli arresti domiciliari il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager – considerato il factotum di Benko in regione, Cristina Santi, sindaco di Riva del Garda, Vittorio Fravezzi, ex senatore ed ex sindaco di Dro, l’imprenditore arcense Paolo Signoretti, due architetti sudtirolesi (Fabio Rossa e Andrea Saccani), il giornalista e consulente del sindaco di Bolzano Lorenzo Barzon e la dirigente del Comune di Bolzano nell’ufficio gestione del territorio Daniela Eisenstecken.

Fra le persone indagate (77, secondo il comunicato della Procura di Trento: 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori) ci sarebbero anche il sindaco di Arco Betta, il sindaco di Laives, eppi, il consigliere di Trento avv. Merler e l’ex consigliere provinciale avv. Zeni.

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