Formaggio a latte crudo, bimba in ospedale
I formaggi a latte crudo tradizionalmente hanno origini montanare: per eccellenza, sono quelli che vengono prodotti in modo artigianale nelle malghe e nei micro-caseifici con il latte appena munto dagli animali che pascolano nei prati in alta montagno, che viene lavorato a temperatura non superiore ai 40°, quando per la pastorizzazione il latte vieno portato attorno ai 70°/75°.
La pastorizzazione aumenta la sicurezza alimentare ma allo stesso tempo elimina anche una parte di microrganismi innocui, naturalmente presenti, che danno al formaggio un ampio ventaglio di sapori e aromi, differenziando il profilo organolettico e quello nutrizionale.
Tali formaggi – ricorda l’Azienda Sanitaria –  non vanno somministrati ai bambini sotto i 5 anni di età e alle persone anziane
Proprio ieri è stato segnalato un caso di sindrome emolitico-uremica (SEU) verificatasi in una bambina residente in Veneto. È verosimile che all’origine dell’infezione vi sia una correlazione con il consumo di un formaggio a latte crudo prodotto in un caseificio della valle di Fiemme.
Non appena informata del caso dai colleghi della Regione Veneto, l’Unità operativa di igiene e sanità pubblica veterinaria del Dipartimento di prevenzione dell’Apss ha attivato le procedure di controllo e ha disposto il ritiro di alcuni lotti di formaggio a latte crudo a cui presumibilmente appartiene il prodotto consumato dalla bambina.
La sindrome emolitico-uremica è una malattia causata dal batterio Escherichia coli. Si trasmette principalmente per via alimentare con il consumo di cibi contaminati. Sintomi iniziali dell’infezione possono essere diarrea, vomito, intenso dolore addominale, sonnolenza, anuria e astenia. La SEU rappresenta la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica.