Alberi di Natale, meglio quelli “veri”
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, le piazze iniziano ad accogliere i tradizionali alberi di Natale: nella maggior parte dei casi si tratta di piante vere e questo non manca di suscitare dibattiti e polemiche.
In questo contesto PEFC, , l’ente promotore della gestione forestale sostenibile, ribadisce che gli alberi di Natale veri, se provenienti da vivai specializzati o da foreste e boschi gestiti in maniera sostenibile, sono la scelta migliore e che assicura il minore impatto ambientale, specialmente se confrontati con le alternative in plastica che, a fine vita, diventano rifiuti difficili da smaltire.
“L’albero di Natale è un simbolo che accompagna le festività europee ormai da diversi secoli. Fintanto che continuerà ad essere riconosciuto come tale, come PEFC invitiamo tutti a compiere una scelta di campo, selezionando soltanto alberi provenienti da foreste o coltivazioni certificate: un’occasione per promuovere anche una maggiore consapevolezza sulla provenienza delle piante e sull’importanza del gestire in modo sostenibile il nostro patrimonio boschivo”, sottolinea Antonio Brunori del PEFC.
Prima di tutto – affermano gli esperti di PEFC – un abete naturale è molto più di un simbolo natalizio: è una componente attiva che respira, assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno negli ambienti in cui si trova. Durante il suo ciclo vitale, un abete purifica l’aria rilasciando ossigeno ma anche oli essenziali che hanno un effetto purificante sull’ambiente circostante. Una volta terminato il suo ciclo vitale, l’abete può essere trasformato in sostanza organica, contribuendo ulteriormente al ciclo naturale.
Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, gli alberi di plastica non rappresentano una scelta più ecologica. Questi ultimi sono prodotti derivati dal petrolio e, a fine vita, il loro smaltimento è complesso, essendo composti da diversi materiali difficili da separare. Inoltre, basti pensare che un albero artificiale di plastica di 2 metri ha un’impronta di carbonio pari a circa 40 kg di emissioni di CO2 equivalenti, senza considerare il tempo che gli alberi finti impiegano a deteriorarsi nelle discariche, che è di oltre 200 anni1. L’impronta di carbonio di un albero vero, invece, è di circa 3,5 kg di CO2, un decimo di quella dell’albero finto. Questo dato evidenzia come gli alberi “finti” non siano affatto migliori per la salvaguardia del nostro patrimonio boschivo.