Andiamo a teatro
Lella Costa e Gabriele Vacis, due fuoriclasse del teatro e Otello, capolavoro immortale di William Shakespeare. A 24 anni dal debutto, Costa e Vacis portano nuovamente in scena quello che è stato uno dei loro grandi successi. «Succede con i grandi autori, forse soprattutto con Shakespeare: i loro testi, le loro storie, i loro personaggi sono, letteralmente, immortali. Continuano a parlarci, a stupirci, a incantarci; a volte ci aiutano perfino a capire chi siamo, cosa ci sta succedendo adesso» scrive Costa «E quando incontri una di queste storie perfette in genere te ne innamori, e soprattutto ti rendi conto che non avrebbe alcun senso provare a inventarne un’altra per dire le stesse cose, ma che è lecito, forse perfino doveroso, continuare a raccontare quella. Precisamente quella.
É quello che è successo a Gabriele Vacis e a me, e non una volta sola. É quello che ci ha entusiasmati a tal punto da pensare di riportare in scena il nostro Otello, preservando intatta la sostanza narrativa (Shakespeare) ma intervenendo e modificando quelle parti in cui l’attualità o, meglio, la contemporaneità, richiedevano un aggiornamento. Se poi ci aggiungiamo una trama folgorante, il cui riassunto potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi (un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole), allora ci rendiamo conto di quanto bisogno abbiamo di continuare a raccontare e ascoltare questa storia».
Otello è una tragedia shakespeariana scritta all’inizio del XVII secolo e rappresentata per la prima volta – quantomeno in maniera documentata – il 1° novembre 1604 a Londra. Otello è un moro che sta al servizio della repubblica veneta; egli ha ricevuto il compito di comandare l’esercito veneziano contro i turchi dell’isola di Cipro. All’inizio del dramma troviamo Otello che, insieme al luogotenente Cassio, parte da Venezia. Dovrebbe seguirlo Desdemona, sua moglie, scortata da Iago e dalla moglie Emilia. Otello e Desdemona si sono sposati segretamente ma la verità viene rivelata da Iago. Una volta giunti a destinazione scoprono che la flotta turca non c’è più, distrutta da una tempesta. A quel punto Iago, infido alfiere, prova in ogni modo a far destituire Cassio con uno stratagemma meschino che funziona anche grazie all’aiuto di Roderigo. Emilia, ignara complice, aiuta Iago a far arrivare a Cassio un fazzoletto di Desdemona; scoperto ciò – allertato da Iago – Otello si convince che Desdemona lo abbia tradito.
Iago altro non ha fatto che difendere falsamente Cassio, fingendo apertamente e ingannando, e proprio questo è al centro della tragedia: quella persuasione che spinge il Moro a cedere a una rabbia furiosa e incontrollabile. Otello, travolto da gelosia incontrollabile, uccide Desdemona nel loro letto soffocandola con un cuscino. L’epilogo vede Emilia rivelare che il tradimento di Desdemona altro non era che una bugia, l’invenzione del marito Iago. Quest’ultimo la uccide subito per aver rivelato quella verità. Divorato dai rimorsi del suo gesto Otello decide di suicidarsi lasciandosi cadere sul corpo della moglie. Iago, dal canto suo, viene portato via e condannato alla tortura mentre Cassio prende il posto di Otello nel suo ruolo di servitore della repubblica veneta. Informazioni complete, biglietti: www.teatro-bolzano.it