66 futuri imprenditori agricoli
Dal 1986 ad oggi la Fondazione Edmund Mach ha realizzato 38 edizioni del corso per imprenditori agricoli, coinvolgendo oltre 2600 giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni.
Martedì scorso, presso l’aula magna FEM, è partito un nuovo corso per 66 giovani che intendono intraprendere la professione di imprenditore agricolo, ma che non sono in possesso di un titolo di studio di carattere agrario. Contestualmente sono stati consegnati i brevetti ai nuovi 61 imprenditori agricoli.
Nei saluti di benvenuto, il Direttore Generale FEM, Mario del Grosso Destreri, ha posto l’accento sulla forte percentuale di corsisti che non ha avuto in precedenza una formazione specifica orientata alle tematiche agricole, premessa importante per l’innovazione e l’introduzione di nuove professionalità anche nel settore imprenditoriale agrario.
Il corso, della durata massima di 600 ore, risulta organizzato in otto moduli formativi e in tre fasi di orientamento, approfondimento e recupero, da portare a termine in un periodo di circa due anni.
Si parla di tecniche di produzione ma si approfondiscono anche molti altri argomenti fondamentali per la gestione dell’azienda agricola. In particolare, molta attenzione viene riservata alla progettazione dell’impresa agricola, alle normative e agli incentivi del settore, alle diverse modalità per avere a disposizione terreni e fabbricati aziendali, agli aspetti fiscali e previdenziali, alla sostenibilità ambientale, al benessere animale, alla conoscenza del mercato e delle relative scelte commerciali, all’analisi economica dell’impresa, alla sicurezza sul lavoro, alla sicurezza alimentare e, infine, agli strumenti di informatica e telematica utili all’imprenditore agricolo. Inoltre, nel periodo primaverile-estivo, i corsisti sono chiamati ad effettuare un monitoraggio tecnico-economico nell’ambito della realtà agricola di riferimento per verificare l’applicazione pratica di quanto approfondito durante le lezioni in aula.
La partecipazione femminile al corso si è ormai stabilizzata mediamente intorno al 30% delle adesioni. Inoltre, va sottolineato che circa il 60% degli interessati risulta diplomato/laureato in ambiti diversi da quello dell’agricoltura, il 30% ha seguito percorsi di formazione professionale, anch’essi diversi da quelli di carattere agricolo e solo il restante 10% è in possesso della sola licenza media.