Chiamatele se volete, emozioni
Sono trascorsi solo cinque giorni, Jannik Sinner si ripete contro Taylor Fritz, trionfando alle ATP Finals di Torino con un bellissimo match finito in due set, 6-4, 6-4, stesso risultato con cui aveva prevalso sullo statunitense nella fase a gironi. Neanche a dirlo è stata per Jannik una stagione in paradiso a dir poco favolosa. Ottavo titolo stagionale che conferma un 2024 straordinario. Oltre alle ATP Finals, il sudtirolese ha ottenuto due tornei del Grande Slam (Australian Open e Us Open), tre Masters 1000 (Miami, Cincinnati e Shanghai) e due ATP 500 (Rotterdam ed Halle), chiudendo l’anno con 70 partite vinte su 76. Altra chicca Sinner ha vinto il torneo senza perdere neanche un set. Non accadeva dal 1986, quando ci riuscì Ivan Lendl. Ha giocato 20 set e vinti tutti non permettendo all’avversario di andare oltre il 4.
In finale, nel primo set, inizialmente pareva un incontro quasi alla pari. Serve per primo Fritz ma dopo quattro game dinamici al servizio, Sinner inizia ad allarmare lo statunitense al servizio nel quinto game. Fritz, comunque, è abile a risalire dallo 0-30, portandosi sul 3-2. L’ineluttabile settimo game però è quello buono per il sudtirolese: Fritz invalida tre palle break, di cui due consecutive, ma sulla quarta si rassegna, tramutata da Jannik con una splendida smorzata e conferma il break di vantaggio (5-3) che mantiene fino al 6-4 finale con cui archivia il primo set in 41 minuti di gioco. Tutti e due hanno dato lezione di ace con Sinner che nel primo set ne piazza addirittura dieci e quasi tutti puntuali come ogni previsione aliena. Panatta in veste di telecronista, infatti, chiede a non si sa chi se per caso Jannik non sia sbarcato da qualche astronave dimenticando semplicemente che Jannik è sudtirolese: tenace, preciso, ostico e poco incline all’errore.
Nel secondo set la partenza è come nel primo audace e particolarmente equilibrata ma il contrappeso si ricorda di essere in balia del numero uno al mondo e nel quinto game Sinner alza, come ormai è entrato nel gergo di tutti, il livello in risposta e conquista tre punti consecutivi, portandosi a palla break.
Fritz l’annulla col servizio ma ai vantaggi il sudtirolese toglie la battuta all’americano. Al servizio il numero uno del mondo seguita a elargire le illusioni al forte avversario, che regala qualche colpo da applauso, ace compresi (Sinner ne aggiunge altri quattro nel paniere del match) ma Taylor deve poi capitolare alla forza impressionante di Jannik e si arrende con lo stesso punteggio della gara combattuta pochi giorni fa: 6-4. Unnötig, es nochmoi zu sogn, ober ma muaβ sogn, dass der Jannik ins olle mitreiβt und dass er des gonze Tiroler Volk stolz mocht!. Dank Jannik!