von mas 14.11.2024 06:46 Uhr

Briciole di Memoria: L’italianizzazione dei cognomi

Durante il fascismo, due Real Decreti prevedevano “la restituzione in lingua italiana dei cognomi delle famiglie nella Venezia Tridentina“. La famiglia Stenech era di Meano

Immagine simbolica creata con IA

Il Real Decreto – Legge 17 del 10 gennaio 1926 prevedeva la “restituzione in lingua italiana dei cognomi delle famiglie nella Venezia Tridentina”; successivamente, con il Real Decreto 494 del 7 aprile 1927, estese queste disposizioni a “tutti i territori delle nuove Province”.  La maggior parte dei decreti “di restituzione” furono emessi dai prefetti delle provincie Gorizia,di Trieste, dell’Istria, di Zara; ma anche  il Prefetto di Trento fece la sua parte, e non solo per le famiglie di Bolzano e dintorni.

Ecco un esempio che riguarda una famiglia di Meano.

Da Stenech a Stenico

“Il Prefetto della provincia di Trento,  veduto il Real decreto-legge 10 gennaio 1926 numero 17 sulla restituzione in forma italiana dei cognomi della provincia di Trento,  considerato che il cognome “Stenech”  è di origine italiana e che in forza all’articolo 1 di detto decreto deve riassumere forma italiana,  decreta che il  cognome della signora Stenech Giuseppina, figlia del fu Simone e della Nones Melania,  nata a Meano di Trento il 19 Marzo 1904, è restituito nella forma italiana di “Stenico” a tutti gli effetti di legge. Addì 9 luglio 1931, Anno IX (NdR: dell’Era Fascista)”

Stessa cosa viene poi disposta, con decreti emessi lo stesso giorno, per  i fratelli di Giuseppina. Massimo, nato il 3 maggio 1897; Alfonso, nato il 16 febbraio 1907; Albino, nato il 23 maggio del 1892: tutti diventano “Stenico”.

Un decreto-fotocopia è emesso anche  per Stenech Fortunato, figlio del fu Gaetano e della fu Tonetta Maria, con la specifica che “lo stesso vale anche per la moglie e per i figli minori”

Dove trovarne altri?

Il decreto prefettizio è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 ottobre 1931, insieme a tanti altri.   Purtroppo questa è l’unica fonte disponibile (e consultabile online) per gli atti emessi dal Prefetto di Trento dal 1928 in avanti, visto che  i documenti originali non si trovano all’Archivio di Stato di Trento: sono infatti andati perduti durante la seconda guerra mondiale.

 

 

 

 

 

 

 

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