Atp Finals
Sinner batte Fritz (6-4, 6-4) nel secondo match delle Atp Finals dopo il successo su De Minaur (6-3, 6-4). Arriva al suo terzo appuntamento vincendo 24 game e perdendone 15. Due match impegnativi, soprattutto quello con Fritz che non solo ha giocato bene ma ha dato prova in alcuni momenti di poter tastare il polso del campione sudtirolese. Per accedere alle semifinali Jannik Sinner stasera dovrà battere Daniil Medvedev anche se, calcolando i soliti intrichi sportivi, gli basterebbe anche vincere un set sempre che Fritz riesca a smorzare il gioco di De Minaur, che sinora non è parso avere molte chance. Ma inutile ripetere che soprattutto per il tennis vale sempre una logica non solo atletica ma anche mentale. Può sempre succedere di tutto anche se è difficile presumere un calo di Jannik o supporne uno di Fritz che a questo punto si sentono maratoneti. Staremo a vedere. Una curiosità : non si era ancora visto Jannik mimare quei gesti che ogni tanto conquistano l’ego del giocatore, ebbene, un paio di volte il numero uno si è lasciato portando il dito all’orecchio, incitando la folla impazzita di Torino che lo ha travolto da applausi, urla, deliri da stadio. Insolito ma prima o poi doveva succedere.
Si è assistito ad un match vigoroso, gioioso, a tratti ostico e permaloso. Ace, volee, passanti, rovesci, dritti… in particolare ad un certo punto nel secondo set Jannik ha riposto con un rovescio da incantare Richard Gasquet o Stan Wawrinka. Anche il due mani Björn Borg se ha visto il match avrà sicuramente silurato un urlo. Un gran colpo. Non ci si poteva credere… C’era Panatta a commentare l’incontro e pure lui con il suo aneddotico distacco romenesco ha dovuto abdicare allo stupore e dichiarare wooow. Fritz aveva iniziato bene, e continuato così per tutto il match ma il sudtirolese ma ormai lo conosciamo, non si scompone più di tanto e gioca. Perché è quello il suo codice vincente: giocare. Punto e basta. Sembra adotti la modalità zen: percepisce, non pensa, usa l’istinto. Gli avversari pressano? Lui li rimanda indietro e sembra poterlo fare senza sforzarsi più di tanto.
Nel 6-4, 6-4 imposto all’americano si è potuto intravedere un Jannik a volte quasi cucciolo, altre volte più cobra con il gioco forse dettato dal sentimento che spinge a chiedersi: sarà che il pubblico lo trascina davvero nel vortice dell’entusiasmo? In effetti, a fine match prima di rispondere alle domande del cronista, Sinner ringrazia il pubblico, si rivolge a lui, lo omaggia. E il pubblico risponde con l’ennesima ovazione da stadio.
Stasera, dunque, l’incontro con Daniil Medvedev che dopo aver distrutto qualche racchetta ed esibito show che a tratti portava le menti ad un altro grandissimo Jannick, il Noah che ha incantato e divertito milioni di tifosi, il russo torna ad affrontare la volpe tirolese. Incrociamo le dita.