von mas 01.11.2024 08:30 Uhr

Tradizioni: Ognissanti e Halloween

Con Roberto Bazzanella, alla ri-scoperta di tradizioni, usanze, credenze popolari del Tirolo.

 Quando la morte non faceva orrore il 1° novembre si confezionavano dei dolci di forma particolare, detti «ossa dei morti». Alla vigilia dei Morti i bambini andavano di casa in casa per ricevere in dono fave, castagne bollite e fichi secchi. Il banchetto di Ognissanti era un’usanza registrata in molte zone: quando arrivano in casa, i defunti devono trovare anche cibo e ristoro.”
Non c’è da inventare nulla insomma – afferma Roberto Bazzanella – ma c’è semmai da recuperare identità.
Nelle nostre valli quasi  tutte le antiche usanze per la Vigilia dei Santi, per i Santi e i Morti purtroppo sono  andate  dimenticate: le rape, e poi le zucche, svuotate e con incisi simboli cristiani e illuminate a significare il ricordo dei defunti, i biscotti dolci o le “tronde” date ai bambini che il 1° o 2 novembre giravano di casa in casa chiedendo i dolcetti, la “cìna” preparata con gli avanzi del pranzo da offrire ai morti sull’uscio di casa la sera del 1° e la sera del 2 novembre, l’ “acqua dei morti” da mettere sempre all’uscio in quelle sere, pena il ritrovarsi le anime inquiete dei morti a richiamare in casa chi non aveva posto il dovuto ristoro pizzicandolo e tirandolo “pàr i pèi”…
Insomma, le nostre tradizioni sono molto più ricche dei rimaneggiamenti commerciali e horror che ci arrivano da lontano e che non sono nostri.
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