von fpm 27.10.2024 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (49)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…

Un esempio molto significativo di come venivano considerati e quindi modificati i cognomi tedeschi adattandoli ad una perifrasi italiana talvolta bizzarra è esplicito in Haller, un cognome molto diffuso in tutta la provincia di Bozen, che si vide rifilare un Dalla Costa ma anche Sala, Saletti e Àlleri e chi più ne ha più ne metta, verrebbe da dire. Potrebbero aver preso il cognome Halder che, levando la “e” finale, risulta “Halde”, in italiano “discarica” esteso poi in “costa” e quindi Dalla Costa… Toponimo dato anche ad Hang, che sarebbe del resto “pendio” in italiano. In realtà originariamente Haller potrebbe derivare da Hall in Tirol, cittadina poco distante da Innsbruck e indicare quindi chi proviene da quella località. Petr le altre tre italianizzazioni meglio sorvolare… Con Haltmaier si è raggiunto un apice a dir poco turbinoso perché adattato in Alpini o Alpesi… Mi rifiuto di analizzarne la causa limitandomi a sottolineare l’effetto ridicolo. Da rilevare solo un antico casale ad Hafling, l’Albmair, che ha forse influenzato in qualche modo il suggestivo “alpini” …

Per Hammer e Hämmerle fu scontato Martelli e Martellini, adottati senza particolare impegno presumibilmente in una pausa dopo tanto riflettere su divagazioni delle toponimie. Haniger e Haninger, così come Hanke, Hann, Hanne, Hanni e Hanniger, furono tutti incamerati in Giovannini o Giannini… Assonanza con Hans? Probabile… Oppure dal toponimo Hannig a Völs am Schlern?

Con Hanspeter fu una passeggiata: Giampietro…E va beh… Per Harasser furono impiegati diversi parametri estrosi: trasformandolo in Gràmola e Dalmàcero, il piccoletto toscoroveretano scompose il nome del maso in Unterinntal (la bassa valle del fiume Inn, in Austria) dove trovò una sinonimia in Flachsbrecher, il maceratore, appunto… Con Harder risalire al suo corrispettivo “italiano”, Dal Bosco, è più complicato… Cosa gli sarà successo nel cervello? (continua)

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