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Un libro al mese: I ladini fra tedeschi e italiani – 4°

Il libro di Luciana Palla propone un affascinante percorso storico ampiamente documentato degli ultimi 100 anni della piccola comunità ladina di Livinallongo/Fodom, appartenente alla monarchia asburgica fino al 1918. Il problema dell’identità negata è alla base di questo secolo di storia, fino all’oggi. Ecco il quarto e ultimo estratto – Dagli anni Settanta del Novecento ad oggi:  “…La specificità ladina oggi dovrebbe essere un ombrello sotto il quale la nostra popolazione dolomitica riprenda in mano il proprio presente e il proprio futuro con consapevolezza e con dignità…”

Particolare della copertina del libro di Luciana Palla

Nella parte del volume  che tratta in maniera dettagliata il periodo dal 1970 al 2023, si legge che un filo rosso si dipana negli ultimi cento anni della  storia ladina,  pur sbiadendo talvolta a causa di momenti di oblio, o di ridimensionamento dei temi identitari, nei tre comuni di Fodom, Col e Ampezzo. Questa aspirazione non è mai stata abbandonata e ciclicamente il progetto si ripresenta con forza, a partire dal luglio 1946, cioè dalla grande manifestazione interladina tenutasi in quel giorno sul passo Sella in favore della propria unità ed autonomia, fino al già citato e ampiamente riuscito referendum per il passaggio con Bolzano tenutosi nei tre comuni nell’ottobre 2007.

La “questione ladina”, insomma, non è mai tramontata, anche se si è via via evoluta nelle sue forme ed aspirazioni. La specificità ladina oggi dovrebbe essere un ombrello sotto il quale la nostra popolazione dolomitica riprenda in mano il proprio presente e il proprio futuro con consapevolezza e con dignità.

 

  • Cortina, campane a festa per il sì all’Alto Adige, «Il Gazzettino», ed. di Belluno, 30 ottobre 2007.
  • ) Dopo che sono stati resi noti i risultati del referendum per il passaggio con Bolzano, i promotori dell’iniziativa festeggiano.

Negli ultimi decenni le nostre valli sono state sopraffatte da un lato dallo sviluppo esacerbato e speculativo del turismo, dal “moloch del turismo” come si dice oggi comunemente, per l’interesse del grande capitale, dall’altro le zone periferiche si sono spopolate e domina un triste abbandono.

Ciò ha determinato uno stravolgimento drammatico della vita economica e sociale: svuotamento delle frazioni, mancata manutenzione del territorio, monocultura turistica a danno delle attività agrarie e artigianali, affitti proibitivi per i residenti, difficoltà di trovare un lavoro qualificato in zona, eccetera.

 

 

  • Abitato di Castello, con il Castello di Andraz.
  • Il paese di Agai nel gennaio 2022, visto dall’alto; nella parte sinistra della foto è ben visibile il bosco devastato da “Vaia”.

Questo volume  ci fa riflettere non solo sulle dibattute questioni identitarie che coinvolgono anche le nostre comunità ladine, ma sulle contraddizioni del presente e soprattutto sulle prospettive per il futuro. Fino a che punto siamo ancora una comunità, fino a che punto siamo ancora padroni del nostro territorio, fino a che punto siamo coinvolti nelle scelte che vengono operate nel nostro complesso ambiente di vita montano?

Il libro “I Ladini fra tedeschi e italiani” propone un affascinante percorso storico ampiamente documentato degli ultimi 100 anni della piccola comunità ladina di Livinallongo/Fodom, appartenente alla monarchia asburgica fino al 1918. Era l’ultimo paese tirolese sul confine con il Veneto, annesso all’Italia con la fine della prima guerra; inserito nella provincia di Belluno nel 1923, avrà di conseguenza un destino politico diverso rispetto alle altre valli ladine dolomitiche (Badia, Gardena Fassa) che si trovano nella regione autonoma Trentino Südtirol. Il problema dell’identità negata sarà alla base di questo secolo di storia, fino all’oggi.

La ricerca storica che Luciana Palla propone ricostruisce le scelte, le illusioni, le speranze, le strumentalizzazioni politiche in cui incorre la comunità di Fodom, insieme alle altre valli ladine ex tirolesi, attraverso gli eventi così traumatici della prima metà del Novecento: prima guerra, fascismo, trattato italo-tedesco delle opzioni del 1939, seconda guerra ecc. Dal 1948 in poi la “questione ladina” si ripresenta puntualmente, con sfaccettature varie, spesso con irruenza, in un clima politico-culturale che via via muta, ed è ancora oggi particolarmente attuale, fonte di discussioni e di polemiche nel Bellunese e nel Veneto, soprattutto dopo il referendum tenutosi il 27 ottobre 2007 a Livinallongo, Colle Santa Lucia e Cortina d’Ampezzo per ottenere il passaggio di questi tre comuni ladini alla provincia di Bolzano.

 

Luciana Palla, nata a Livinallongo, laureata in filosofia e in storia, ha svolto un’intensa attività di ricerca sulla storia delle valli ladine nel Novecento.  I lettori di UT24 la conoscono anche per il suo libro dedicato ai soldati tirolesi (in particolare primierotti) imprigionati a Isernia dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e per  “Profughi tra storia e memorie” che abbiamo presentato qualche mese fa.

“I Ladini fra tedeschi e italiani” si trova in libreria e online, oppure può essere richiesto direttamente  all’autrice, tramite i seguenti contatti:  lcnpalla@mail.com  – 339 / 3781322.  La dottoressa Palla è a disposizione per presentare sul territorio questo e gli altri suoi libri.

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