von mas 15.10.2024 08:30 Uhr

Pup/Valdastico, conclusa la settimana d’aula

Trattati in Consiglio Provinciale (e respinti) solo pochi dei quasi 2 mila ordini del giorno ostruzionistici

Il Consiglio provinciale ha lavorato anche ieri pomeriggio sulle proposte di ordine del giorno ostruzionistiche presentate dalla minoranza per allontanare il voto sul ddl 37/XVII (variante al Pup, ipotesi Valdastico). Ne sono stati respinti altri 8, per un totale finora di 42 su 1914. I lavori riprenderanno con una calendarizzazione che sarà concordata dal presidente Claudio Soini con la Conferenza dei capigruppo.

 

Il dibattito del pomeriggio in qualche fase ha riservato interventi di merito e di rilievo, che hanno cercato di portare altra acqua alle ragioni del sì e del no.  Eccone in sintesi qualcuno

Luca Guglielmi (Fassa) ha citato l’esternazione sulla stampa dell’ex presidente Pat Ugo Rossi, che ha “inequivocabilmente chiarito – ha detto il consigliere ladino – come l’esecutivo di centrosinistra nel 2016 avallò all’unanimità la scelta di procedere con una delle versioni possibili di Valdastico, in netta contraddizione con quanto aveva precedentemente sostenuto in particolare il Pd”.

Roberto Paccher (Lega) ha chiesto a Paola Demagri “rispetto” per la Valsugana, che soffoca nel traffico mentre il centrosinistra continua a dire dei no. La consigliera di CasaAutonomia.eu ha subito ribattuto: molti esponenti del movimento residenti in Valsugana ci assicurano che l’autostrada Valdastico non risolverebbe i problemi di traffico ma solo gli interessi dei veneti.

A Guglielmi ha replicato invece Alessio Manica (Pd): nel 2014 – ha detto – la maggioranza di centrosinistra accettò com’era d’obbligo di sedersi al tavolo con lo Stato e in quella sede argomentò le ragioni del no alla Valdastico. Nel 2016 il verbale conclusivo di quel tavolo previde, è vero, l’ipotesi di un collegamento ma non autostradale con la Valsugana lungo la Valdastico, al fianco di un approfondimento delle potenzialità di collegamenti ferroviari. C’è un conchiuso di Giunta di questo tenore, poi da allora ad oggi il Pd ha mantenuto sempre la stessa, identica posizione: meglio lasciare la Valdastico alla sua situazione naturale attuale.

Walter Kaswalder: il Patt è coerente, ha detto sì alla Valdastico nel 2018 e lo ribadisce oggi, senza incertezze.

Lucia Maestri (Pd) ha attaccato il Patt: parla di coerenza, ma a suo tempo avallò la Valdastico, ma non certo l’uscita a Rovereto. Grave poi sapere che il partito non ha approfondito il tema però è in aula a votare. Controreplica di Kaswalder: il Pup attuale formato ai tempi del centrosinistra contempla anche l’uscita a Besenello/Calliano, non venitemi a dire quindi che siete i paladini della Vallagarina.

Anche il presidente Claudio Soini ha voluto dare un contribuito al dibattito. Sceso dallo scranno presidenziale, ha quindi osservato che la variante al Pup in discussione ha un pregio da considerare: prevede per la prima volta un approccio metodologico nuovo, un’analisi multicriteriale di tutti gli aspetti coinvolti dal collegamento stradale col Veneto, quindi una attenta valutazione delle alternative, che porterà a un tavolo di sintesi finale dove trarre le conclusioni più razionali utili per la scelta politica.

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