von Vap 04.10.2024 11:45 Uhr

Camminando – Bivaccando nel Lagorai

Escursione ad anello dal Rifugio Cauriol al Bivacco dei slavasi

E’ un’esperienza il Lagorai d’autunno.
Il sole è meno abbagliante, le rocce sono dunque più nitide nei loro contorni arcigni. Un mare di sassi accoglie l’escursionista che di fronte a tali maestosità rocciose rimane stupefatto, incredulo quasi, dubbioso soprattutto su come una tale conformazione si possa essere creata.
Ne è un esempio la vista che appare proprio ai piedi del Monte Cauriol, mentre si risale dal Rifugio omonimo verso il passa Sadole; la scena è quasi surreale: una distesa infinita di massi porfirici delle forme e misure più svariate, una montagna di roccia sgretolata sotto ai piedi.
In questa zona l’attenzione è rivolta verso l’alto ma anche e soprattutto in basso, perché sembra quasi che la Catena del Lagorai voglia essere ammirata in toto, non solo nelle sue cime, che si innalzano nel paesaggio circostante, ma anche a terra, là dove i piedi calpestano pietre insidiose e precarie, tratto distintivo di questa montagna così selvaggia e per questo non sempre così accogliente.

Eppure, sebbene talvolta poco ospitale, nel Lagorai non mancano giacigli e rifugi, bivacchi in cui l’escursionista può trascorre qualche ora nell’assoluta pace della montagna. Uno di questi è il Bivacco dei Slavasi, appena sopra il Rifugio Cauriol e Malga Sadole.
Per raggiungerlo è possibile imboccare il sentiero che da sopra la malga, lungo una ripida e veloce serpentina nel bosco porta direttamente alla radura dove si trova il bivacco. Altrimenti si può intraprendere un panoramico giro ad anello che dal Rifugio Cauriol si inerpica con leggera pendenza verso il Passo Sadole, attraversando il magnifico panorama dei sassi porfirici alla base del Cauriol, quindi poco prima di raggiungere il passo, porta a destra in direzione del Castel delle Aie e risale il crinale che conduce ad una forcella e quindi in lieve discesa verso una prima baita, il Baito del Lastè Gran. Il sentiero da questo punto in poi è poco battuto, il Lagorai in questa zona si mostra selvatico e incontaminato, nell’erba alta e verde che si alterna ai massi e al terriccio franoso mentre l’atmosfera si incupisce per il consueto grigiore che inizia a colorare le cime delle montagne coperte dalle nubi pomeridiane. Ma manca ormai poco alla meta e seguendo un sentiero che si inoltra nuovamente nel bosco si raggiunge finalmente il grazioso Bivacco dei Slavasi, un’ospitale casetta in legno che da anni accoglie chi della montagna ama soprattutto la condivisione.

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