von fpm 28.09.2024 16:00 Uhr

Sinner vince ancora ma la Wada rovina la festa

Il sudtirolese liquida Safiullin in tre set e raggiunge i quarti di finale a Pechino

Elaborazione grafica fpm

Mentre la WADA presenta il ricorso contro l’assoluzione per il doping da Clostebol, Jannik Sinner torna a vincere e dopo la vittoria al primo turno contro Nicolas Jarry, sconfigge anche il russo Roman Safiullin in tre set (3-6; 6-2; 6-3) e vola ai quarti di finale dell’Atp 500 di Pechino dove troverà Jiri Lehecka. E adesso un miliardesimo di grammo di Clostebol (sì, un miliardesimo… cioè, niente) mette a rischio l’attività sportiva di Jannik. C’è da riflettere di come vanno le cose in questo mondo sportivo. Proprio in questi giorni si riapre il caso, a Trento, della triste e nota vicenda Pantani quando fu trovato positivo a Madonna di Campiglio… positività più che sospetta perché il povero corridore sembra essere stato vittima della camorra che in caso di vittoria del Giro avrebbe creato fastidi enormi alla malavita (si parla di danni in denaro da capogiro per via delle scommesse che avrebbe mandato in tilt finanziario la criminalità…) quindi Pantani andava fermato. Per Sinner non sono certo intrighi di questo tipo, jamais, ma che un miliardesimo di grammo dello steroide presente in spray e pomate usate in ambito dermatologico per trattare alcune patologie della pelle (che pare abbia assunto casualmente a contatto con la mano del massaggiatore probabilmente inquinata da qualche pomata contenente l’anabolizzante), possa influire sull’esito di uno o più match, se la scelta della WADA non fosse tragica,  sarebbe comico.

Detto questo, veniamo al match di Pechino. Sinner era partito in svantaggio, poi prende in mano la situazione costringendo l’avversario a una serie di errori, quindi pareggia con un bel 6-2, mette la freccia e infine sorpassa il russo: 6-3. Niente da dire, Jannik sbaglia pochissimo e guadagna il secondo successo consecutivo. Ora ad aspettarlo ai quarti  c’è Jiri Lehecka. Emerge una curiosità nel gioco di Sinner: parte quasi sempre in questo modo, perde il primo set e poi rimonta facilmente liquidando il match come fosse una prassi calcolata. Fateci caso. Che sia una strategia? Del tipo, mi alleno un po’, studio l’avversario, vedo i suoi punti deboli, che vinca pure così magari si illude e poi nel secondo set mi riprendo. Che sia questa la tattica? Del resto, meglio perdere il primo set con la carica di rifarsi piuttosto che perdere il secondo o il terzo. Anche se nel tennis fare calcoli è davvero difficile se non impossibile considerando il tipo di gioco sia fisico che mentale.

Comunque, ci sono punti da difendere a Pechino. Attualmente, Sinner ha 11.180 punti nel ranking Atp, Zverev insegue a 6.875. Il tedesco, infatti, ha guadagnato due posizioni dopo gli Us Open, e ora dovrà difendere 1.335 punti in meno di Sinner fino al termine della stagione. Qui si che si possono fare calcoli. Nel senso che Jannik ha tutto il diritto di scegliere i tornei e difendere i suoi punti come gli pare. Subito dopo Pechino per Sinner sarà tempo di un importante Masters 1000, quello di Shanghai. Comunicato il forfait per l’Atp 500 di Vienna, il 28 ottobre comincerà l’ultimo Masters 1000 della stagione, quello di Parigi Bercy.

Nel mese di novembre, gli ultimi impegni della sua stagione: prima le Atp Finals a Torino, poi le finali di Coppa Davis a Malaga, in programma dal 19 al 24 novembre. Ci vorranno alcuni mesi prima che la WADA decida che fare e male che vada c’è il pericolo che Jannik possa essere fermato un paio d’anni. Speriamo di no.

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